IL PROCESSO DEL SECOLO PUO’ DEMOLIRE IL CITY, MA ANCHE IL CALCIO MONDIALE: CREDIBILE?

54 violazioni relative alla comunicazione di informazioni imprecise o fuorvianti alla Premier League tra il 2009-10 e il 2017-18;

14 sull’inesattezza delle informazioni sul pagamento di giocatori e allenatori tra il 2009-10 e il 2017-18;

5 per non aver rispettato le regole economiche Uefa, incluso il Fair Play Finanziario, tra il 2013-14 e il 2017-18;

7 per non aver rispettato le regole economiche della Premier League tra il 2015-16 e il 2017-18;

35 per non aver collaborato all’indagine della Premier League tra il dicembre 2018 e il febbraio 2023.

Come capi di accusa stanno messi malissimo a Manchester, nel sito del City football club. Per meno, molto meno, altre squadre sono state cancellate dal sistema football o relegate in categorie inferiori oltre al pagamento di multe colossali. I giudici inglesi hanno preferiti aspettare, consultare le carte, prima di convocare le parti e avviare la causa.

Tutto è incominciato nel 2015 quando l’hacker di Football Leaks, il portoghese Rui Pinto, mise in circuito notizie clamorose sul mondo del calcio, citando le evasioni fiscali dei suoi compatrioti Cristiano Ronaldo e Josè Mourinho e le oscure contabilità del Manchester City.

Il Guardian fu il primo quotidiano ad occuparsi dello scandalo, qualche anno dopo Der Spiegel ampliò l’inchiesta insieme con altri fogli europei.

Oltre 70 milioni i documenti sul tavolo degli inquirenti, nel silenzio complice dell’Uefa e della Fifa, solitamente reattivi su casi minori. Ora si è arrivati alla svolta, è incominciato il più grande processo nella storia del calcio mondiale, che potrebbe sconvolgere le classifiche, i premi, i trofei non soltanto della Premier League, ma soprattutto delle manifestazioni Uefa e Fifa.

Per due mesi gli avvocati delle parti in causa affronteranno la pratica, il cui verdetto è previsto a primavera, comunque prima della conclusione della stagione agonistica. Tra gli imputati, oltre ai dirigenti del club, risulterebbe anche Roberto Mancini, il cui emolumento, al tempo dell’impiego con il City, sarebbe stato pagato all’estero, in zona franca.

Sta di fatto che la realtà è disarmante, il Manchester City è campione d’Europa in carica, è in testa alla Premier League, partecipa alla Champions come favorito principale, affronta all’esordio l’Inter che aveva superato nella finale, ha vinto nel periodo sotto esame 8 campionati inglesi, 3 coppe d’Inghilterra, 6 coppe di Lega, 1 Champions, 1 supercoppa Uefa, una coppa mondiale Fifa.

Se il tribunale di Londra accerterà le colpe, il City scomparirà dalle scene, Guardiola troverà domicilio altrove, Haaland sarà libero di cercarsi nuovi collezionisti miliardari, il calcio europeo e mondiale sarà dichiarato complice omertoso e i suoi dirigenti, Uefa e Fifa, Ceferin e Infantino dovrebbero pagare la stessa pena. Potrà mai accadere una rivoluzione di questo tipo?Pubblicità

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