IL PRIMO MEETING DI LAVORO DAL VIVO, UN CAPODANNO

Finalmente una boccata di ossigeno, dopo così tanto tempo passato in riunioni virtuali, appesi da molti mesi al monitor del pc come il pesce di Fiorello.

Se Dio vuole un grande, classico e normale meeting in presenza con la forza vendita. Quasi non ci si raccapezza. Non siamo più abituati a incontrare le persone, vedere così tanti volti ancora nascosti dalla mascherina, un vortice di saluti, bisogna trovare le parole giuste da dire, non c’è più il video dietro il quale nascondersi: non si sa quasi da dove cominciare. Però che soddisfazione e che emozioni giocarsela dal vivo.

Avevo nostalgia di tutto. Dal podio familiare da dove si fa la presentazione, al microfono che dopo un po’ comincia a gracchiare affettuosamente perché le pile si stanno scaricando, dall’aria condizionata da regolare di continuo per avere il giusto clima, alle luci da modulare a seconda di cosa si presenta, dai block notes con biro annessa per gli appunti, alle pause caffè con pasticcino.

Ma, soprattutto, la relazione diretta tra essere umani: oggi mi sono piaciute anche le solite domande polemiche dei venditori, che mettono sotto pressione l’azienda perché immancabilmente non c’è la merce, il prezzo è troppo alto, i concorrenti sono più bravi di noi. Aaahhh, ci voleva proprio questo dibattito a bruciapelo, ti senti di nuovo vivo e il tuo chip interno fa ripartire i circuiti sensitivi di colpo, senza preavviso, scrollandosi di dosso la polvere dopo un lungo periodo di inattività.

C’è tempo anche per la commozione, nel ricordare la tragedia della pandemia che ha toccato parenti e amici di molti dei presenti. Davanti al pc ti senti uno stoccafisso e non passa nessuna emozione, quando sei nella stessa sala percepisci bene le tensioni positive e negative, ascolti le inflessioni delle voci, cogli la spontaneità degli applausi, che scrosciano sinceri quando non c’è nessun altro modo di esprimerti. Che bello rispondere senza filtri, gestendo il filo della riunione con i giusti toni, dando spazio a tutti. Una condivisione che mancava da troppo tempo. Al punto che alla fine mi chiedevo: è un incontro di lavoro o è qui la festa?

 

 

 

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