IL POLITICAMENTE SPIETATO: CACCIATA PER VECCHI TWEET

di PIER AUGUSTO STAGI – La nostra storia non ci abbandona, non ci lascia, non ci perde mai di vista, ogni azione viene rilevata, memorizzata dal grande cervello del creato, fatto di tanti cervelli: i nostri, uno di fila all’altro. Poi c’è il cervello di Internet, il cloud interconnesso con tutti noi, che facciamo rete, che facciamo squadra, team e community. Quel che si fa e si dice, che spesso e volentieri coincide con quello che pensiamo, non passa inosservato e non può essere cancellato, anche se sono in molti a volerlo fare, chiedendo l’oblio di parte delle loro storie, del loro passato ingombrante e compromettente, cupo e scuro. E allora ecco imprenditori che non vogliono che restino in rete tracce delle loro malafatte o sportivi che fanno di tutto per ricostruire la narrazione delle loro vite mettendo in evidenza le loro cose belle, rispetto alle malefatte, al doping, alle squalifiche, ad un passato ingombrante.

In Italia se n’è maestri, ed è una pratica sempre più diffusa: altro che ritocchini di chirurgia estetica, l’attività del momento è ripulire le storie del passato, anche se quelle poi restano e spesso e volentieri ritornano, come certi amori.

Tutto questo preambolo per dire che cosa? Che forse quanto scritto da me oggi un giorno mi si ritorcerà contro, perché nulla resterà impunito, come da famosa rubrica di “Cuore”, o magari ci sarà anche un Nanni Moretti che si riprenderà la briga di rileggermi ad alta voce le corbellerie scritte tanti anni prima, ma la cronaca ci impone un argomento di sicuro interesse, aperto a mille e più letture, molto utile a quella generazione di ragazzi costantemente collegati ai social.

La notizia, che è poi lo spunto di riflessione, rimbalza dalla benpensante e puritana America. Alexi McCammond, 27 anni, star del giornalismo americano, freschissima direttrice di “Teen Vogue”, la versione giovane della famosissima rivista di moda diretta dalla leggendaria e temuta Anna Wintour, è stata licenziata in tronco per dei tweet scritti quando aveva 17 anni. Lei, la Alexi, è stata la terza direttrice nera a dirigere la rivista per adolescenti, se non che alcuni cinguettii sono improvvisamente riemersi dai fondali più profondi e questi contenevano una serie di stereotipi denigratori sugli asiatici-americani.

La McCammond, in verità, si era già scusata nel 2019 per quei tweet, ma dal passato sono tornati a galla altri vecchi messaggini nei quali l’allora ragazzina usava termini discriminatori contro i “gay”. Lei qualche giorno fa si è difesa, definendo «i tweet omofobi e razzisti inaccettabili in qualunque momento della mia vita», ma le scuse non sono state sufficienti a salvargli il posto di lavoro: licenziata in tronco. Non tanto per questioni etiche, ma di opportunità e quindi economico-pubblicitarie: quando la Ylta Beauty – un’azienda di cosmetici – ha deciso di sospendere il contratto da oltre un milione di dollari, anche la intransigente Wintour ha dovuto abdicare.

È una storia, come tante, che ci conferma però una volta di più attraverso queste stranezze americane che le nostre azioni non si cancellano. Non basta un clic per azzerare tutto, perché c’è chi archivia e ripropone.

È una storia che ha tante letture: la nostra storia ci accompagna e non dobbiamo averne vergogna; ma è altrettanto vero che la storia cambia e ci cambia, con le nostre azioni e i nostri pensieri. L’America puritana butta giù monumenti e statue, anche di Cristoforo Colombo, ma forse sarebbe anche il caso di buttare giù quel velo di ipocrisia che da sempre copre tanti loro visi, loro occhi, loro orecchie.

Chi non sbaglia? Chi nella propria vita non ha fatto o detto bischerate? Prendiamone atto, ricordiamocelo, facciamone tesoro imparando dai nostri errori e, non meno importante, mettiamo in conto che qualcuno un giorno ci possa anche ricordare le asinate che abbiamo fatto o detto, e chiudiamola lì: con un sorriso o un semplice “scusa”. Si sbaglia, ma grazie al cielo si cresce e si muta. Spesso anche in meglio.

Alexi McCammond è cresciuta e ha ammesso i propri errori, la leggendaria Anna Wintour, sempre brava a seguire le mode, si è posizionata ancora una volta dalla parte giusta. Sbagliando. Forse qualcuno, un giorno, chissà, tirerà fuori dal cassetto qualcosa anche su di lei. Forse un giorno qualcuno mi rileggerà ad alta voce queste poche righe scritte nell’ultimo giorno di un duro inverno, in attesa di una nuova primavera. Qualcuno magari avrà qualcosa da ridire su quanto ebbi l’ardire di scrivere, ma io accetterò con assoluta serenità la storia che ritorna. È quella che finisce che non mi piace affatto. Quella sì che non mi piace.

2 pensieri su “IL POLITICAMENTE SPIETATO: CACCIATA PER VECCHI TWEET

  1. Maurizio Ruggeri dice:

    Ho letto con interesse. Che si cancelli o meno il proprio passato non interessa. L’importante è usare pietre autentiche per ricostruirsi il monumento. È già stato fatto e scritto tutto, per questo l’unica cosa che può contraddistinguerci è la farina del nostro sacco.

  2. emy dice:

    Assolutamente d’accordo. Lo dico sempre ai miei numerosi nipoti e figli di amici state attenti a ciò confidate al mondo virtuale tutto rimane scritto anche se provate a cancellarlo, prima o poi salta fuori e magari proprio quando cerchi lavoro. Sbagliando si impara si cresce si matura e umilmente si diventa capaci di chiedere scusa. Viene a pennello il Vangelo di Giovanni 8,1-11: …“Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. In effetti…

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