IL NUOVO E’ INVECCHIATISSIMO

di CRISTIANO GATTI – A un certo punto Beppe Grillo s’è sentito in dovere di fare chiarezza sul proprio ruolo e sulla propria statura: “Non sono un coglione, sono il garante”. Capitasse mai che qualcuno non notasse la differenza.

Il momento, lì nei paraggi del Nuovo, resta comunque molto complicato. Il Nuovo era venuto avanti con furia e irruenza, con i suoi requisiti affascinanti di semplicità, trasparenza, chiarezza. Capire tutto e subito, senza dietrologie e libretti d’istruzione, una rottura totale con la politica vecchia, così fumosa, contorta, infida e incomprensibile.

Possiamo dirlo, neppure tanto tempo dopo: questo Nuovo sta invecchiando di brutto. A velocità supersonica. Il processo degenerativo è già arrivato ai punti estremi del Vecchio, punti criptici, cervellotici, macchinosi. E indecifrabili.

Grillo c’è ancora eppure vorrebbe esserci di più, una certa base non ne vuole più sapere di lui, i fedelissimi invece vogliono ripartire con una cosa nuova e diversa, Conte fa un passo avanti e due indietro, Casaleggio sta sempre sulle barricate per la piattaforma, c’è la lotta per il marchio, ci sono le cause per le liste degli iscritti. Poi c’è Di Battista, ma quello è da sempre un caso a parte.

Al punto in cui siamo arrivati, onestà vuole che si chieda almeno scusa all’archetipo del Vecchio: la mai abbastanza demonizzata Dc. Facendo paragoni giusti e disinteressati, bisognerebbe spiegare quale differenza ci sia – a livello di banale chiarezza – tra le convergenze parallele e i diritti sulla piattaforma. Cambiano le epoche, cambiano gli attori, ma la sostanza è uguale: chi ci capisce qualcosa è bravo. Quelli del Vecchio sistema, ascendente Balena bianca, ancora vengono presi per il, ricordando il Manuale Cencelli, quel sofisticato sistema per spartire le poltrone e i posti chiave nel modo più equo, senza scontentare nessuna delle correnti e nessuno dei capetti. Adesso quel Manuale è riposto sullo scaffale dei manoscritti antichi, assieme alla prima copia della Divina Commedia e dei Promessi sposi, ma qualcosa di molto simile continua a regolare il traffico interno anche del Nuovo, dopo il salto di qualità da Movimento del no a partitone di governo e di potere. Quando tira aria di ministri e sottosegretari, altro che Manuale Cencelli. E poi c’è Di Battista, ma quello è da sempre un caso a parte.

In attesa di verificare se tutti i devoti del Nuovo capiranno che Grillo è un garante, non un coglione, sperando comprendano almeno la differenza, l’invecchiamento del Nuovo è ormai agli stadi finali. L’affascinante manipolo di imprevedibili guastatori appare dopo pochi anni piegato su se stesso e incartapecorito. Erano partiti a Cinque stelle, come certi alberghi in decadenza ne perdono una a stagione. Ne hanno già perse due o tre. Siamo prossimi alla stella singola e poverina, della pensione con le macchie di muffa sul soffitto e le maniglie che restano in mano.

Davvero Conte riuscirà a mettere in piedi la storia? Dovremmo tutti augurarcelo, perchè comunque questa nazione mollacciona e pigra avrebbe tanto bisogno delle scosse di qualcosa o qualcuno di Nuovo. Ma i presupposti non lasciano molto spazio alle illusioni: che vinca Conte, che vinca Grillo, che trovino il modo doroteo per procedere insieme, uscendo da questo pollaio sarà fatica vendersi ancora per Nuovo. Anche questo, come tutti i Nuovi venuti avanti nella seconda repubblica, da Berlusconi a Salvini, da Veltroni a Renzi, avrà già l’aria vissuta e consumata. Qualcosa di già visto, una somiglianza impressionante con il Vecchio che abbiamo conosciuto bene. Ma sarà pure peggio, perchè non c’è come il giovane vecchio a mettere ancora più tristezza.

Un pensiero su “IL NUOVO E’ INVECCHIATISSIMO

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Dott. Cristiano Gatti,
    Grillo comico era e comico è rimasto.
    Chi l’ha visto all’opera nei suoi panni artistici (si fa per dire…) magari può comprendere.
    Ormai quella comicità che gli ha dato successo e danari , proiettandolo non so come in quella roba seria che un tempo era la politica (da uomo di destra dico “BERLINGUER per sempre !”) , è sconfinata nel patetico. Oppure , se preferite, nel commiserevole. La soglia del miserevole era già stata superata da un pezzo.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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