IL MIX E IL PASTROCCHIO

di CRISTIANO GATTI – Alcuni commentatori lo chiamano subito “sapiente mix” tra politici di professione e tecnici di altissimo profilo.

Da un altro punto di vista, ritrovandoci le Carfagna e le Gelmini, le Lamorgese e i Franceschini, i Brunetta e i Giorgetti, le Bonetti e i Guerini, potrebbe però passare per il classico pastrocchio all’italiana, un modo acrobatico di accontentare tutti, di non scegliere fino in fondo, di evitare spigoli e scontri.

Draghi sceglie la moderazione. La mezza misura. Un po’ carne e un po’ pesce, o piuttosto né carne né pesce. Con uno strano sbilanciamento verso Forza Italia, che si ritrova più ministri che elettori, a occhio e croce.

Evidentemente, serviva troppo coraggio – forse autolesionismo – per puntare solo sui tecnici. Con i partiti che conosciamo – la loro lealtà e la loro affidabilità -, il premier si sarebbe ritrovato con il fiato cortissimo. Coinvolgendoli direttamente, Draghi ha firmato una polizza assicurativa sulla vita, almeno di qualche mese, magari sino alla fine della legislatura.

Soltanto il tempo, adesso, dirà quanto sia intelligente la scelta di mezzo. Nel bene e nel male, siamo tutti obbligati a tifare perchè si riveli un “sapiente mix”. Ma sopra le nostre teste aleggerà inevitabilmente anche il solito, fastidioso terrore: che ancora una volta, persino stavolta sia il solito pastrocchio.

Un pensiero su “IL MIX E IL PASTROCCHIO

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Dott. Cristiano Gatti,
    Non fosse per la simpatia che mi hanno sempre suscitato, debbo dire che mi dispiace che non esistano più i DRAGHI di una volta.
    Una bella fiammata e, zacchete, torti ed ingiustizie ridotti in cenere.
    Abbiamo DRAGHI ormai vittime d’insanabile enfisema , praticamente inefficaci.
    Temo che si prospetti un ennesimo passaggio dalla favola alla tragedia. Con l’immancabile e consueta commedia , o teatrino , della politica.
    Evidentemente è sempre d’attualità il…cambiare tutto, per non cambiare niente.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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