IL MINISTRO LOLLO APRE A NUOVI IMMIGRATI: PER RIDURLI COME QUELLI GIA’ QUI?

La notizia non c’è, non ci sono sparatorie, risse, cadaveri, denunce, ma allo stesso tempo la notizia c’è, non è mai scomparsa.

Tutti pronti a dire basta, è una vergogna, è indegno di un Paese civile (non lo siamo evidentemente), eppure mai che si faccia quel che serve per dire basta veramente. I migranti, uno dei temi del momento, di ogni momento. Tra quelli che muoiono in mare, e quelli che il ministro Lollobrigida a breve accoglierà a braccia aperte, dice 500mila, in mezzo ci sarebbero quelli che già stanno qua e io non so se le braccia aperte valgano anche per loro. Lo chiederò a Lollobrigida.

Proprio il ministro dell’Agricoltura dovrebbe preoccuparsi di una cosa innanzitutto, a proposito di migranti, tanto per provare a fare le cose diversamente, visto che ci tiene, diversamente da tutti quelli che sono venuti prima e senza distinzione di colore.

Se proprio vuole cambiare le cose e fare in modo diverso, diverso anche da quelli di sinistra e questo dovrebbe essere assai motivante immagino, cominci a occuparsi sul serio dei migranti che vivono nelle baraccopoli vicino a Foggia, a Rosarno, e vicino a mille altri campi di raccolta, in balia di caporali, sergenti, tenenti e uno schifo di vita.

Cominci da lì il reclutamento, tanto risultano nuovi di pacca, nessuno si accorgerà che già erano in Italia, una doccia, un bel contratto in piena regola e mantenere la promessa sarà persino più facile del previsto.

I governi si susseguono, i colori anche, ma all’indignazione segue sempre la dimenticanza. L’indifferenza. Eppure ci sono anche loro, quelli che ci mettono in tavola pomodori, passate e salse, da versare sugli spaghetti fumanti. Sono quelli del sistema che tutti immancabilmente promettono di smantellare, la legione straniera che sopravvive tra le lamiere, l’acqua torbida e miraggi che svaniscono all’alba, perché bisogna alzarsi, aspettare il camion, salire a bordo, arrivare al campo e iniziare a lavorare, magari sotto i 40 gradi, giusto per stare al mondo, giusto per arrivare al miraggio che sopraggiunge la sera, quando le palpebre si abbassano e cominci a vivere davvero.

Allora caro ministro dell’Agricoltura, delle foreste e pure della sovranità alimentare, che però dalle mani dello straniero non può prescindere, non sarà il caso di sistemarla questa storia una volta per tutte? Ci pensi, c’è pure il rischio di fare un figurone.

Come si vede dunque, la notizia non c’è. È lì che aspetta e non vede l’ora di essere colta, anzi raccolta, ma non c’è, anche se è sotto gli occhi di tutti.

Vuoi mettere mezzo milione di immigrati col pedigree, con l’invito ufficiale del governo e magari un gran galà per l’occasione?

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