Ma che italiano è. Uno che mentre tutti, a cominciare dalla premier, corrono a posizionarsi ruffianamente ai piedi di Elon Musk, gli dice chiaro e tondo amico, stai al tuo posto, l’Italia non è un paese di sottosviluppati mentali, sa benissimo badare a se stessa, vedi di non immischiarti e pensa agli affaracci tuoi. Uno che da mesi e mesi chiama una guerra col suo nome, senza timori diplomatici che inibiscono persino un Papa, “la brutale aggressione dell’Ucraina ad opera della Russia”. Uno che in mezzo ai pigmei di questa politica meschina e arraffona, la politica che usa il potere per fermare i treni e scendere prima o per portarsi l’amante a spasso nei convegni pubblici, in mezzo a gente così non esita a confessare di aver promulgato leggi anche se non le condivideva, per il solo rispetto del suo ruolo e della nazione.
Ma sì, che italiano è questo Mattarella, presidente di una Repubblica fondata sull’egoismo, sull’interesse personale, sulla megalomania di piccoli mediocri interessati solo al consenso dei social. Mi sembra chiaro: è un italiano che non c’entra niente con l’Italia di oggi. E’ un presidente che parla un’altra lingua, che vive in un’altra dimensione morale, che tiene in piedi da solo l’ideale di uno Stato etico e solidale. E’ un vero anti-italiano che rema contro corrente, contro tutti, con la sola forza del suo ideale e della sua statura civile. Uno che ormai c’entra davvero poco con noi. Però uno che non cede, non si rassegna, non si adegua. Uno che si ribella al conformismo opportunista dei tempi e tira dritto per la sua strada. Non è santo, non è eroe, è semplicemente un presidente che non ci meritiamo. E’ una consolazione averlo, è una tristezza pensare che non durerà in eterno. E che dopo di lui arriverà un italiano vero, un italiano di oggi, un italiano di cui non riusciremo più ad essere così fieri.