IL JET SET DEI NIPOTINI DI DECOUBERTIN

di TONY DAMASCELLI – Andrà tutto bene. Striscioni e lenzuola appese in ogni dove e cantanti sui balconi della bell’Italia. Bella roba.

Poi arriva Emiliano Scamacca, padre del calciatore del Genoa, e si presenta al centro sportivo della Roma, ma non a mani nude, bensì dotato di spranga e prende a spaccare tutto quello che gli capita di fronte, di lato, alto, basso, precisamente fragile, lunotti di autovetture, vetri di edifici, oggetti vari di cristallo o ceramica o porcellana. Dicono che cercasse Bruno Conti, colpevole, secondo lo sprangatore, di non aver saputo individuare il campione che poi sarebbe diventato il figlio Gianluca e, in più, chiedesse denari mai versatigli. Il tipo è stato prelevato dalla polizia e in commissariato si è anche denudato, va da sé che il calcio non c’entra nulla, così come l’ex campione del mondo Bruno Conti e la Roma maggica. Qui abbiamo superato il centrocampo e la linea di fondo.

Sempre per la stessa aria di casa, si registra il grande dialogo social tra Ciro Immobile e Urbano Cairo. Il primo scrive di essere stato offeso pesantemente dal suo ex presidente che lo avrebbe accusato di avere giocato con il sangue agli occhi e che, ecco la raffinatezza, avrebbe creato il caso di questa partita rinviata, per avere negato la “positività” al virus. Cairo, per reazione, risponde che lui conosce bene Ciro Immobile al quale offrì, su patetica richiesta telefonica dello stesso calciatore, l’occasione di riscattarsi al Toro per poi svignarsela per raccogliere altri denari. Raccontano anche di tumulti tra lo stesso Cairo e il suo sodale della Lazio, Lotito Claudio. L’high society del calcio italiano è questa. Cairo è turbato da altre vicende che riguardano l’azienda editoriale RCS e gli americani di Blackstone che imperversano, Lotito dalla figuraccia nel derby, dalle incertezze di Simone Inzaghi a sottoscrivere il nuovo contratto, dalle critiche al diesse Tare, da un clima tipicamente de noantri che un giorno ti porta sull’altare della Patria e il giorno appresso ti butta al Tevere. Urbano Roberto Agostino Cairo, stremato dalla contesa, ha assicurato il popolo granata che due anni come gli ultimi non vuole più viverli. Bisogna credergli. Lo sta ripetendo dall’estate del duemila e cinque. Ovviamente andrà tutto bene. Si replica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *