IL FEMMINICIDIO GIUSTIFICABILE DELLA PALOMBA

Ma che brava la zia Barbara, intesa come Palombelli in Rutelli. Anche se è già sulla bocca di mezza Italia, mentre l’altra mezza la sta malmenando virtualmente sui social, conviene riassumere brevissimamente la sua impresa. Parlando di femminicidio in quel programma un po’ così chiamato “Forum”, la giornalista romana ha buttato lì una domanda ficcante, controcorrente, scomoda, anticonformista, magari lei la intende da cronista di razza, questa: “Ma questi uomini erano completamente fuori di testa, oppure le donne hanno avuto un comportamento esasperante?”.

Ma sì, non facciamola troppo facile con questa strage di femmine, non è che possono uscirne sempre e comunque da povere vittime. Facciamo chiarezza, chiediamoci invece una volta per tutte se magari le donne sono così rompiballe da meritarsi un colpo di pistola in fronte, o una coltellata alla carotide, o uno strangolamento a mani nude (non sono io macabro, cito gli ultimi casi in giro per l’Italia). Vogliamo parlarne? Lo spiega bene lei, la Palomba, in veste di maestrina del ramo: “Anche in un’aula televisiva si ha il dovere di guardare la realtà da tutte le angolazioni”. Come le guarda lei, tutte queste angolazioni, non le guarda nessuno.

Zia Barbara, più barbara che zia, magari il tuo ragionamento è altissimo e non fa una grinza. Però attenzione. Se davvero funziona così, se davvero le donne esasperanti meritano il femminicidio, tu saresti la prima della lista.

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