IL COVID E LA CONTABILITA’ CIALTRONA DELL’OMS

La premessa in questo caso è quantomai doverosa: ho fatto le dosi di vaccino anticovid appena possibile, e conto di fare anche il terzo richiamo a scanso di equivoci. Ho una considerazione pessima (mi limito a questo, perché non voglio scadere nel turpiloquio) dei vari no vax e no pass, e non perdo nemmeno tempo a spiegare il perché.

Detto questo, da alcune settimane continuo a pormi una domanda, senza trovare risposta, su una notizia che a mio avviso non ha avuto il giusto risalto sugli organi di informazione. La notizia è stata rilanciata anche oggi dalle agenzie: secondo il report settimanale dell’Oms nel periodo 1-7 novembre i casi di Covid 19 a livello globale sono cresciuti dell’1%, con 3,1 milioni di contagi. Una leggera tendenza al rialzo che però dipende (testuale) “dalla sola regione europea, l’unica a registrare un aumento delle infezioni da Sars-cov-2 (+7%), al contrario delle altre regioni che riportano numeri stabili o in calo. Anche i decessi risultano in crescita nella sola regione europea (+10%), mentre diminuiscono nelle altre regioni e a livello globale”.

Ora: ci è stato spiegato all’infinito che le principali responsabili della diffusione di una pandemia sono i contatti umani, gli assembramenti, l’igiene, l’assenza di protezioni individuali (mascherine). In Europa ormai da due anni, tranne qualche irriducibile demente che rappresenta meno del 10% della popolazione, non facciamo altro che evitare di darci la mano, stiamo il più lontani e isolati possibile, ci laviamo (almeno le mani) come chirurghi prima di entrare in sala operatoria, mettiamo la mascherina anche quando siamo in auto da soli.

Risultato: il virus corre più in Europa che in Africa o in Asia dove ci sono megalopoli come Il Cairo, Lagos, New Dehli, Calcutta, Pechino, che in confronto Parigi e Roma sono piccoli villaggi. I “contatti umani” in Africa e Asia sono qualcosa che nemmeno immaginiamo, e chi si lamenta per la densità dei nostri autobus vada a farsi un giro nella metropolitana di Shanghai o sui treni in India. Quanto all’igiene, ci sono intere parti del mondo dove non hanno l’acqua per bere, figurarsi se la usano per lavarsi le mani. Infine, le mascherine: noi le usiamo anche sulle orecchie e sugli occhi, ma Cina a parte sono oggetti praticamente sconosciuti.

Insomma: se l’Europa è messa male il resto del mondo, secondo logica e in base a ciò che è stato sempre asserito, dovrebbe essere nel pieno di un’esplosione atomica. Invece no.

E non c’entrano nemmeno i vaccini, a questo punto. Perché non più tardi di 10 giorni fa i 20 Grandi a Roma hanno convenuto che i ricchi Paesi del Primo mondo non devono essere egoisti e devono regalare miliardi di dosi a quelli del Terzo mondo, i quali altrimenti rischiano di essere travolti dal virus.

Da qui la domanda, prima di tutto a me stesso: cos’è che non fa tornare i conti? Non trovo la risposta, anche se ne posso azzardare una: in Europa crescono i contagi e i morti perché qui si fanno i tamponi per trovare i contagiati e si registrano i morti con il Covid separandoli dai morti per altre cause. Ma se così è, significa che i signori dell’Oms sono degli emeriti cialtroni, e sparano cifre a casaccio senza alcuna ponderazione, mettendo nello stesso cesto capre (i Paesi dove tutto è registrato fino all’ultima siringa e l’ultimo starnuto) e cavoli (quelli di cui non si sa niente, e i morti magari vengono accatastati agli angoli delle strade).

Il guaio è che su questi dati si prendono poi decisioni a livello globale e a livello locale. Se io sento dire dall’Oms che in Europa le cose vanno peggio che nel resto del mondo, dovrei fidarmi che le cose stiano effettivamente così. Invece, delle due l’una: o c’è qualcosa che non torna nelle indicazioni che per due anni ci hanno imposto (niente contatti, mascherine, lavatevi, vaccinatevi, eccetera) o c’è qualcosa che non torna nel conteggio della diffusione del virus, e sparano cifre a capocchia. In entrambi i casi, l’Oms dimostra di essere una delle principali cause della diffusione di un altro virus, quello dello scetticismo, che a volte sfocia nell’ignoranza e ti fa diventare un no vax.

Un pensiero su “IL COVID E LA CONTABILITA’ CIALTRONA DELL’OMS

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *