IL CALOROSO PUBBLICO COL KALASHNIKOV

Avete presente “La Collezione”, il museo delle biciclette voluto da Ernesto Colnago. Si trova, questo “spazio” dell’anima, nel sito di Cambiago. Ora la polizia ha scoperto un’altra Collezione, in un deposito erano state sistemate pistole, fucili, proiettili e anche un kalashnikov, roba pesante e di grande interesse per la lotta armata o simili, ma in questo caso utilissima per il nostro meraviglioso pubblico, quello che affolla gli stadi, in particolare la curva e nel caso di Cambiago la curva interista, posta a nord dello stadio Meazza.

Pace all’anima di “Peppin che era il folber” (Gianni Brera), gli inquilini interisti di quella zona hanno voluto portarsi avanti con il lavoro, il calcio è sfida, dunque meglio raccogliere le forze e le armi, serve un revolver? Eccolo. C’è necessità di un fucile? Pronto anche quello. Ma se proprio vogliamo essere sicuri per favore teniamoci anche un AK-47, il fucile automatico che porta il nome dell’ufficiale sovietico Michail Kalashnikov.

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sulla nuova pelle del tifo, da Cambiago è arrivata una risposta chiara. L’urlo “se veniamo di lì vi facciamo un…così” o, a scelta “Vi aspettiamo fuori”, o ancora “Uno di meno, sarete uno di meno”, non è altro che il sottotitolo dei pensieri eleganti degli ultras, di qualunque squadra, in qualunque città, in qualunque stadio.

Ora prevedo annunci di inchieste, interrogazioni parlamentari, dibattiti radiotelevisivi ma, al riguardo, segnalo che chi si è occupato di questo versante, per ultimo Massimo Giletti, ha ricevuto minacce vere, serissime, per voce e per lettera. Tranquilli, visto l’armamentario trattasi di semplice tiro a segno.

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