I SIMPATICI QUESTIONARI DEL PACATO MUSK

Se dovessi scrivere a voialtri, gentilissimi quattro lettori, e raccontarvi cinque cose che ho fatto nell’ultima settimana, così, alla rinfusa, credo che vi chiedereste se sono completamente ammattito. O, in alternativa, vi sentireste un tantino presi in giro: a chi vuoi che importi quello che hai fatto, o grullo? Invece, pare che nel cerbacone mai fermo di quel mastro pensatore di Elon Musk questa domanda abbia un certo peso: anzi, verrebbe da dire che la ritenga essenziale, perlomeno per quei poveri cristi che incappino nella sua, diciamo così, spregiudicata visione del lavoro.

Perché l’ultima trovata del genietto ipertrofico, che ha trovato nella presidenza Trump il suo parco giochi, è quella di imporre a tutti i dipendenti federali questa vieta domandina: dimmi cinque cose che hai concluso in ufficio nell’ultima settimana. E, se non rispondi a quella che appare platealmente come una bischerata, la cosa verrà presa come una richiesta di dimissioni: insomma, o rispondi o te ne vai.

Sapete come sono fatti questi geni: bravi magari, ma con un carattere tutto particolare. Così, il nostro patatone ha escogitato questa bella trovata per sfoltire le fila del pubblico impiego statunitense: non credo, infatti, che gli interessi davvero sapere quali attività abbia svolto o non svolto in settimana Mrs. Brown. Lui vuole farli andare a casa: ritiene che siano un peso per l’Unione, come ha chiaramente diumostrato imbracciando la motosega in simil-Milei. E utilizza metodi alquanto anomali per liberarsene, tanto che, non solo i sindacati, com’è ovvio, ma perfino l’FBI ha suggerito di soprassedere, chiedendo ai propri uomini di non rispondere: e, se tanto mi dà tanto…

Comunque, questa sparata, abbia essa ricadute reali o sia soltanto una boutade, la dice piuttosto lunga sulla nuova Weltanschauung che si sta affermando nella classe dirigente d’oltreoceano: contano solo le opinioni di pochi illuminati, mentre il resto del mondo è mero pattume, destinato a seguire la traccia indicata dagli eletti. Vi ricorda nulla? Perché ci fu, un tempo, un tale che farneticava di Herrenvolker, Sklavenvolker e Uentermenschen: non vi dice niente questa esilarante tassonomia? Intendiamoci, esilarante mica tanto, giacchè il tentativo di metterla in pratica ha causato un’ecatombe senza precedenti. Questo accade quando ci sono persone che pensano di essere unte dal Signore, così, per predestinazione. O, meglio, accade quando gli altri ci credono e non le mandano a farsi benedire.

Va detto che Musk ha dalla sua il denaro, autentica droga della società tardocapitalistica, in mancanza di altre divinità cui rivolgersi, avendole rottamate tutte quante in nome della modernità: e avere tantissimo denaro aiuta maledettamente a essere presi sul serio. Se non ci fossero i dollari, probabilmente, a una sortita come quella di cui stiamo parlando sarebbe bastato rispondere: valà bamboccione! Ma, siccome Musk è l’uomo più ricco del pianeta, dargli del bamboccione è praticamente impossibile. Dunque, se dice che i dipendenti federali devono comunicare cinque cose che hanno fatto nell’ultima settimana, pena il licenziamento, a nessuno viene da ridere. Qualcuno, anzi, deglutisce e suda, preoccupato: oddio, ne ho fatte solo quattro! Oppure, ne ho fatte sei, ma tre sono irriferibili!

Insomma, cari altropensanti, è evidente che Musk ha proferito un’idiozia sesquipedale. Eppure siamo qui a commentarla, laddove non meriterebbe neppure un’alzata di spalle. E il più sfrenato degli incubi si sta, poco a poco, trasformando in realtà. Come nell’apologo della rana bollita, quello di Chomsky. E noi siamo la rana, maledizione.Pubblicità

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