I PIDOCCHI NON RIUSCIRANNO A PROFANARE PABLITO

di LUCA SERAFINI – La casa nella campagna di Arezzo è vuota. Chiusa. La famiglia Rossi l’ha lasciata qualche ora per spostarsi a Vicenza: c’è il funerale di Pablito, con la moglie e le figlie del Campione del Mondo 1982 sta piangendo tanta parte della gente italiana.

In questo scenario di desolazione, cosa di più avvilente potrebbe accadere? La mente criminale ha qualcosa in comune con quella degli scienziati: la pianificazione, la meticolosità, l’ossessione. Poi naturalmente ci sino i mariuoli e i professionisti, i geni e i pasticcioni, ma di base l’accostamento esiste. Cosa, infatti, se non una scienza perversa, potrebbe indurre cinici ladruncoli a intrufolarsi in quella casa di campagna, lasciata per un funerale?

Certi delinquenti, lo sappiamo, non hanno scrupolo di derubare e picchiare e casomai uccidere, indistintamente, anziani, donne, bambini, disabili. Deboli, insomma.

Di norma, dunque, accanirsi sugli assenti non è un reato più efferato di altri. Stavolta però la differenza è più subdola, più irriverente: quei balordi non sono entrati a casa di Paolo Rossi, per svaligiarla, ma sono entrati nelle case di tutti. Di tutti noi, che con i Rossi stavamo soffrendo e piangendo. Hanno portato via gioielli, i pidocchi, ma mai il loro genio criminale potrà mettere le sporche mani su quello che Pablito rappresenta per noi. Non c’è ladro che possa toccare certi patrimoni.

Retorica, direte. Tristezza, rispondo. E un po’ di retorica vergogna, per l’intero genere umano.

2 pensieri su “I PIDOCCHI NON RIUSCIRANNO A PROFANARE PABLITO

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Caro Luca Serafini,
    mi scuserà l’attributo amicale, come anche un non più giovane interista qual e’ il sottoscritto siamo stati, tutti , amici di Paolo Rossi , il “nostro” Pablito.
    Ma le cortesie e le buone parole , formali o meno , finiscono qui.
    Non certo per Lei, ovvio, ma per quella monnezza di genere umano che Lei pone al livello dei PIDOCCHI.
    No Serafini, rispetto ai miserabili infami che hanno sfregiato il dolore di una famiglia prematuramente derubata dalla Morte di un suo caro , il pidocchio lasciamolo in pace .
    Non fa altro che quello per cui naturalmente Qualcuno lo ha creato.
    E lasci perdere ladruncoli, balordi ed ancora meno “menti criminali” . Mi creda , nulla di tutto questo nell’azione vigliacca per cui lei auspica almeno un sussulto di generale vergogna. Roba rara, ormai.
    Non è questo ciò che io provo , ma un odio che mi sento di definire sacrosanto e sano.
    Sì, proprio così.
    Sono credente, a modo mio , in un Dio di infinito amore . Si dice , e ci credo, che sia caritatevole e misericordioso .
    Ma Sua e’ anche la vera Giustizia , non certo di questo mondaccio che ci ritroviamo.
    Allora, magari come dono di Natale, lo prego di incenerire senza pietà chi pietà non ha certo avuto nel fare ciò che ha fatto. Illusorio poter pensare che i maledetti manigoldi ne sappiano qualcosa della sacrosanta pietas , soprattutto per i defunti.
    Ecco perché l’odio che mi pervade voglio pensare che non sia completamente censurabile.
    Comunque, è di sicuro un odio “sano” : un tizio che se n’intendeva disse , qualche secolo fa, che l’ODIO ALIMENTA LA VITA.
    Basterebbe valutarne almeno una minima parte di quanto ne provi per quei bastardi che lei benevolmente definisce “delinquenti” , ad assicurarmi di superare d’un balzo i 100 anni, ed in ottima forma.
    Un sincero saluto .
    Fiorenzo Alessi

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