I LUDOPATETICI DEL CALCIO-GINTONERIA

Il 4-4-3 non è previsto dal calcio, ma dalle Procure sì. Ecco, dunque, la notizia dei 12 indagati per le scommesse, non sul football ma su altri eventi di sport e affini. Quasi due anni a rovistare nei due telefoni cellulari di Fagioli&Tonali, ho usato apposta l’e commerciale, per scoprire il coinvolgimento di altri dieci: Perin, McKennie, Paredes, Di Maria, Zaniolo, Florenzi, Bellanova, Ricci, Cancellieri, Bonaiuto, Firpo, una squadra affiatata nel giocarsi qualche migliaio di euro, ma soprattutto la faccia.

Per non farsi riconoscere ma soltanto conoscere andavano a riscuotere o versare il dovuto in una gioielleria milanese, fingevano di acquistare orologi, preziosi, collane, bracciali, in verità era una sceneggiata miserabile, aria pessima, giro di ricatti, appostamenti, messaggi cifrati.

La sporca dozzina, per il codice penale, rischia roba piccola, al massimo un duecentocinquanta euro di multa, per la giustizia sportiva sono casi amari, probabile squalifica.

Non è il caso di stupirsi: il mondo del football, dico dei calciatori ma non vanno esclusi i loro datori di lavoro e gli altri inquilini del palazzo, vive l’intelligenza artificiale da sempre, un’esistenza virtuale, si segnano prima di entrare in campo e poi commettono qualunque peccato sperando in due ave maria con la complicità del parroco.

Hanno un senso esclusivo del denaro, somme strepitose messe loro a disposizione, privilegi di ogni tipo, cene gratuite in ristoranti tre stelle, alberghi lussuosi, vacanze ad invito estese a famigliari e compari, abbigliamento firmato ma non pagato, la favolosa vita di chi sa di poterla fare franca.

Certe cose non finiscono sul campo, proseguono anche fuori, saltano le marcature della morale, se la spassano, anche in modo brutale, con le donne e poi basta un segno rosso sulla guancia per onorarle, vivono di questo e di altro, molto altro.

Non tutti, si dirà, ci mancherebbe pure, ma chi tace, chi si nasconde nel canneto, dirigenti compresi, è complice di tali vizi e stravizi. Non faccio la predica, l’altare della stampa è ugualmente sconsacrato da tempo, ma dinanzi a queste ultime notizie di cronaca perché alzare la voce? E i giovani arbitri presi a cazzotti da coetanei e adulti? E le curve criminali di cui nessuno dei grandi fogli osa scrivere perché c’è di mezzo un club potente e onesto (segue risata)? E Totti, unico arricchito reduce dal fronte russo?

Che c’entrano le scommesse, dirà il solito Perry Mason. C’entrano perché fanno parte del gioco, li definiscono ludopatici, preferisco chiamarli ludopatetici, date un’occhiata ai nuovi opinionisti in streaming, hanno posture e lessico in linea, sono gli influencer del tubo, raccontano di soldi buttati al cesso, di donne conquistate, insultano e minacciano.

Tranquilli, palla al centro, fischio d’inizio. Come diceva Bruno Pizzul, tutto molto bello.Pubblicità

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