I FOLLI CHE SI UCCIDONO DI CIBO SUL WEB

di ALBERTO VITO (sociologo e psicologo) – La recente morte all’età di 42 anni di un you-tuber italiano per soffocamento ha portato alla ribalta le strane manie, nate all’estero, ma pare in forte diffusione anche da noi, del food-challenge e del mukbang.

Nel primo caso, si tratta di gare nate negli Stati Uniti in cui i concorrenti si sforzano di mangiare quantità sproporzionate di cibo nel minor tempo possibile. Tale pratica, che taluni hanno addirittura avvicinato ad uno sport, è pericolosa per la salute di chi la attua, dannosa perché promuove gli sprechi alimentari e totalmente diseducativa sul piano individuale.

Il mukbang è invece nato in Corea e consiste nel diffondere in rete video in cui si è ripresi mentre si compiono abbuffate alimentari e talvolta si discetta delle proprie questioni quotidiane. Viene osservato solo il gesto del mangiare e questi video non hanno nulla a che vedere con quelli che insegnano ricette o di cultura gastronomica. Colpisce che molto spesso si tratta di giovani donne molto magre e, più raramente, individui in forte sovrappeso. In tal modo, grazie ai social, hanno un discreto seguito in rete persone bulimiche e compulsive, che vanno considerate affette da un grave disturbo con base psichica e metabolica.

C’è un rapporto morboso tra coloro che amano guardare chi compie azioni eccessive e chi mostra in pubblico i propri difetti e le proprie stranezze? Si tratta di una nuova forma di voyeurismo che non si basa su scene sessuali, ma che ha sempre a che fare con le perversioni. Chi propone se stesso mentre ingurgita porzioni pantagrueliche può godere narcisisticamente grazie alla celebrità e finanche al guadagno economico che può ricavarne. Ma il godimento dello spettatore da cosa origina? Si tratta di potenziali bulimici che non osano dare libero sfogo alle loro tendenze? Il numero elevato di visualizzazioni fa considerare insoddisfacente tale ipotesi.

Probabilmente, riprendendo Freud, andrebbe indagata la relazione tra piacere, oralità e passività. In ogni caso, pochi dubbi che tali video siano dannosi in quanto promuovono comportamenti alimentari patologici. Tra i vari tipi di educazione, quella alimentare è tra le più sottovalutate, nonostante la sua importanza per la nostra salute.

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