GRILLO VARA LA CHIESA DELL’ALTROVE, MA LUI È ANCORA QUI?

Scherza con i fanti, diceva il vecchio adagio, e lascia stare i santi. Suggerimento non del tutto chiaro: è ben vero che i fanti han la pelle spessa e si suppone che gli scherzi non vi penetrino più di tanto, tuttavia girano armati, il che li rende comunque pericolosi. I santi, da parte loro, stanno lassù, immobili nella luce eterna, fermi nel dare l’esempio, il buon esempio, percepibile da qualunque angolazione li si guardi. Scherzare con loro, dunque, sembrerebbe controproducente oltre che blasfemo.

Un’idea potrebbe essere quella di scherzare con entrambi, ma con moderazione. Lo scherzo ha una sua nobiltà e una sua necessità: consente di dire ridendo cose che in serietà non si possono dire, pena portare inutile offesa, e comunque, quando risulta elevato e ben costruito, è una manifestazione d’intelligenza. Converremo sul fatto che di manifestazioni d’intelligenza non è che se ne incontrino spesso, di questi tempi, nella vita reale come in quella virtuale, e facciamone pertanto tesoro. A questo punto ci starebbe bene una bella citazione sull’umorismo. Perché non questa, attribuita all’attore Peter Ustinov? “La commedia è un modo divertente per essere seri”.

E dunque, a proposito di scherzi e di santi, dovremmo forse essere un poco indulgenti con Beppe Grillo il quale, dal palco del suo spettacolo “Io sono il peggiore”, in una pausa – o forse in un’estensione – del suo ruolo politico di padre fondatore dei 5 Stelle, ha annunciato la costituzione della “Chiesa dell’Altrove”: “Così andiamo tutti alla conquista dell’8×1000”.

Uno scherzo, confermiamo, altrimenti dovremmo pensare che al Grillo è dato di volta il cervello. Una serie di informazioni da lui stesso fornite a corredo dell’annuncio non possono essere interpretate altrimenti: “La Chiesa dell’Altrove – ha detto – è costituita dall’Elevato, nel suo giardino, a mezzogiorno del solstizio, in occasione del nuovo spettacolo inverno dell’anno 2022 dell’Era Volgare”. Da qui, è tutta discesa: veniamo informati che la Chiesa ha un suo Ordine, l’Ordine dell’Altrove, che per volontà dell’Elevato, è costituito dal Ministero dell’Altrove formato dagli Altrovatar che presiedono alle leggi e all’apostolato della Chiesa.

Alla fine, diventa palese che la trovata grillesca è satirica. Bersaglio primario, l’8×1000, quale meccanismo non troppo discriminante per raggranellare soldi e, su un piano più elevato, la società tutta. “Dio non c’è più, questo è il problema – ha ammonito Grillo -. Tutti i grandi capolavori non ci sarebbero senza Dio, motore del mondo, e oggi che non c’è più, non c’è più niente. Lo abbiamo sostituito con il capitalismo, con il denaro. Abbiamo bisogno di un’entità. La scienza non dà risposte, la tecnologia non dà risposte, la religione non dà più risposte. Poi succede che negli Usa nascono nuove strane religioni. Allora perché io non posso fare una mia chiesa?”

Eccolo, Beppe Grillo, trascinare a forza l’argomento “pesante” al centro del ring, dando libero sfogo alla sua vera vocazione, che va ben oltre il mestiere di comico e diventa quella del profeta e del filosofo, un incrocio tra Nostradamus e uno scienziato. Quel che gli riusciva meglio, l’ironia, non basta più, forse non gli è mai bastata: lo scherzo – ecco il suo cruccio – individua la magagna ma non la risolve. Lui è convinto di poter completare il programma.

E probabilmente sbaglia, perché se è vero che il capitalismo è finito in un vicolo cieco, che scienza e tecnologia sono state travisate e investite di tratti taumaturgici che non possono avere, tanto da essere state messe al posto di Dio (la cui “morte”, con qualche anticipo su Grillo, è stata annunciata da Nietzsche nel 1883), è anche vero che lui stesso, Beppe Grillo, appartiene alla schiera dei responsabili di questa diffusa condizione umana e sociale, alla quale ha dato un contributo, forse minimo se considerato in prospettiva universale, ma comunque identificabile con precisione. Lo ha fatto aggiungendo alla satira (strumento preziosissimo in sé, in Italia purtroppo negato e mutilato per paura, ignoranza e pochezza morale) un’appendice di qualunquismo e di faciloneria che, prendendo il sopravvento, ha prodotto pessimi risultati. Ha aiutato a sdoganare la logica corrotta del complottismo, della ricerca di informazioni tendenziose a sostegno di tesi partorite dal pregiudizio e alla diffusione delle medesime senza obbligo di prova o riscontro alcuno. Insomma, nel caso la Chiesa dell’Altrove fosse una cosa seria, a Grillo dovrebbe per prima cosa chiedere di recitare un bell’atto di contrizione.

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