Momenti di fibrillazione. Il presidente della Federcalcio ha anticipato la data delle elezioni. Se ne parla nei bistrot del centro e nelle discariche di periferia.
Che cosa sta per accadere? Che cosa sta pensando Gravina? Chi gli fa opposizione? Il dibattito freme, però c’è anche il calcio mercato, luogo che smentisce il fallimento azzurro perché gli sconfitti entrano in circuito a cifre comunque alte se non sguaiate.
Il sistema Italia, mi limito al football, prosegue la sua navigazione su una zattera spacciandola per panfilo, abbiamo un indice di stranieri superiore agli sbarchi di Lampedusa, tesseriamo giovani virgulti che servono a far girare i soldi e per niente i risultati delle squadre, i vivai sono quelli dei floricultori, nel calcio sono asili nido con maestri che non insegnano uno stop o una parata ma la ripartenza e la sovrapposizione, non ci sono più gli oratori, d’accordo è storia vecchia, ma i “ccciovani” nostrani si eccitano con il padel che fa figo, oppure sono produttori-sceneggiatori-registi-attori di filmati porno con le proprie amiche o vittime.
Tutto questo dopo una eliminazione? No, era agli atti anche prima della figuraccia con la Svizzera, però il governo del calcio se ne fotte, va avanti, nessuno può fermarlo. lo ha detto il lider maximo, Gravina, aggiungendo che non abbiamo un “Mappé”, testuale, gli è saltata una B non per dislalia, uno dei suoi predecessori aveva fornito uno splendido “Opti Pobà mangiava le banane”.
Un sostantivo sempre presente sulla bocca di Gravina e del suo dipendente Spalletti, è PROGETTO, suona bene per gli astanti, serve a lavarsi le mani e a rimandare la risposta a data da destinarsi, tipo “le faremo sapere”.
Nei prossimi giorni davanti a spalti gremiti dalle solite facce, verrà elaborato il calendario del campionato che tutte le altre leghe europee, compreso Far Oer, hanno già pubblicato da tempo. Anche in questo tema a margine riusciamo a farci riconoscere.
Fratelli d’Italia, stringiamoci a “corte”. Però, aleghér, la “Gazzetta” titola in prima sul Milan, l’Europeo frega ormai più a nessuno, e sul problema giovani magari un inserto estivo da leggere in spiaggia, per poi accendere il falò ascoltando i gemiti di Mahmood.