GLI ORRORI UCRAINI SONO BANALI: IL SARDINA PIANGE DUE OCHE

Mentre il mondo guarda alla devastazione dell’Ucraina, a come sostituire il gas di Vladimir Putin e alla variante Omicron 2, in consiglio comunale a Bologna i problemi sembrano altri. Nella capitale del piddismo liberalsocialista le istituzioni sono preoccupate per le oche; quelle sbranate da due cani Amstaff lasciati scorrazzare da un padrone imbecille e celebrate in pubblico da Mattia Santori, la sardina più popolare della nostra storia. “Un fatto increscioso. Due cani scappati al controllo si sono avventati sulle due oche che la famiglia Celli tiene nel giardino dell’abitazione”, racconta Il leader in un De Profundis davanti a un’aula silenziosa per la commozione. O forse per il disagio.

Scartare rispetto alla narrazione, oltrepassare le colonne d’Ercole del quotidiano è una specialità della sinistra in monopattino; quella che ha come punto di riferimento Beppe Sala, che nei giorni dei bombardamenti e dei possibili razionamenti s’inventa a Milano l’acqua del sindaco in tetrapack per ottenere il like di Greta Thunberg su Instagram.

Santori trasferisce ai colleghi il dolore per la strage di Monzuno (paese a 40 km dal centro) che non ha niente a che vedere con quella di Bucha. Troppo banale, ne parlano tutti. E allora vai col tango: “Caro Davide, hai portato in quest’aula castori, lupi, orsi e altri animali. Oggi sta a noi portare il ricordo delle tue oche, le Raptor come le hai chiamate. Ti promettiamo che daremo voce delle tue battaglie, ma tu promettici che tornerai presto a farti sentire”. Così esprime solidarietà a Davide Celli per la perdita degli amati animali. Figlio dell’entomologo Giorgio Celli, quest’ultimo è consigliere comunale dei Verdi e vive «in esilio» sull’Appennino.

C’è qualcosa di surreale nella scelta dei tempi e nel contesto da Monty Python. Ma il credito politico e mediatico che Santori ha ottenuto negli ultimi tre anni, attribuitogli con entusiasmo partecipe da titani del pensiero gramsciano come Enrico Letta, Goffredo Bettini e Maurizio Crozza, impone di dare conto dell’intervento. Chi non ricorda il simbolico Occupy Pd con le tende canadesi dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti? “La sinistra ricominci dalle Sardine”, inneggiavano intellettuali radical auspicando i fuoricorso al potere.

Gli sono state perdonate gaffe imbarazzanti (“Aldo Moro fu ucciso dalla mafia”), gli verrà perdonata anche questa, soprattutto dai 2586 elettori che lo hanno mandato in consiglio comunale non come un politico da batteria ma come un leader.

Santori ha avuto il suo massimo exploit culturale in uno spot, mentre sminuzza fette di mortadella con Stanley Tucci. Il suo obiettivo infrastrutturale per Bologna resta uno stadio per il fresbee. Nonostante il Nulla cosmico, Lilli Gruber, Corrado Formigli, Myrta Merlino ad ogni tornata elettorale se lo contendono neanche fosse un virologo o un geopolitico. Una grande risorsa democratica, e lui ci crede.

Nel ricordare la fine delle due oche azzarda anche un giudizio politico: “In questi casi la colpa non è del cane, ma del padrone che non rispetta una responsabilità che ha volontariamente deciso di assumersi. E/o degli allevatori che immettono sul mercato una quantità di razze molossoidi”. Una banalità che in fondo contiene una metafora famigliare alla Ditta: la colpa non è della Sardina. ma della sinistra alle vongole che l’ha inventata.

L’intervento dura tre minuti e alla fine il Konrad Lorenz degli Asinelli si accorge di non essere all’altezza. “È difficile per chi come me non ha animali domestici capire il rapporto che si sviluppa giorno dopo giorno fra una persona e un cane, figuriamoci fra un uomo e pennuti scontrosi e chiassosi. Non entro nei dettagli perché non sarei credibile”.

Nessuno applaude, si passa ad altro. Una sardina che parla di oche è effettivamente fuori tema.

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