GLI EROI SILENZIOSI E FOLLI CHE COMBATTONO PER I LIBRI

I libri sono sulla bocca di tutti, i libri vanno alla grande. Due notizie degli ultimi giorni tolgono un po’ di polvere al ripiano della libreria, ma il lettore abituale, per non dire di quello seriale, fa spallucce, sorride e passa oltre.

Parlo del ladruncolo che nel bel mezzo della rapina in un appartamento romano si lascia irretire da un libro che trova intrigante, si sdraia sul letto e anziché darsi alla fuga comincia e prosegue la lettura. E parlo anche del misterioso acquirente che spende diecimila euro in una grande libreria di Milano, la storica Hoepli, portandosi via tutti libri esposti in una vetrina del negozio.

Il primo verrà processato per direttissima, del secondo non si conoscono generalità e si è dato alla macchia. Dell’uno e dell’altro vorrei dire chi se ne importa, se parliamo di libri. La curiosità che innescano è inevitabile, uno e l’altro sono la novella a effetto, la novella del giorno, ma se parliamo di libri, a memoria mi sovvengono alcune imprese che meriterebbero ben più attenzione.

Ad esempio “La biblioteca dei libri liberi” di Portico di Romagna, che grazie a Marisa Raggi (perché a volte è bene anche farli i nomi e i cognomi) raccoglie volumi che nessuno più sembra volere e li mette a disposizione di chi li vuole, gratis. Chi la gestisce? Tutti e nessuno: al mattino viene aperta, le sera si chiude, nel mezzo chi ci passa fa quel che vuole, prende i libri che gli piacciono e se ne va. Oppure resta. Non si registrano atti di vandalismo al momento, per inciso.

Oppure la misteriosa donatrice di libri di Milano. Li abbandona nei luoghi pubblici e non ha nome e cognome, misteriosa veramente. Li impacchetta in modo che chi li trova e li raccoglie non sappia in anticipo cosa troverà.

Ogni dispensa del resto ha diritto alla propria filosofia, se non si gradisce si può proseguire oltre e magari nel corso di un’escursione in montagna imbattersi nella Libreria Alpe Colle, sopra Verbania, fra il monte Morissolo e il monte Spalavera, a 1200 metri, dove Marco Tosi ha trasformato un vecchio alpeggio in una libreria. Il posto è ameno e volendo una birra o un tè caldo non mancheranno.

A memoria, ci sarebbe anche l’Associazione “Amci di Sam” di Brescia, che raccoglie libri nuovi, usati, vecchi, antichi e li mette a disposizione per un’offerta minima di un euro. Il ricavato viene destinato a iniziative solidali garantite e certificate, nel caso ci si interrogasse sull’alibi e sul movente, e così anche la coscienza è sistemata.

Si potrebbero poi aggiungere i proverbiali librai erranti di Pontremoli e Montereggio, che non racconto perché è impagabile scoprirli da sé, e si potrebbe, si dovrebbe infine, ricordare ogni libreria indipendente e benemerita che senza sostegni di magnati e catene rinomate resiste e non molla.

Sono solo alcuni dei tanti che potrei ricordare, nessuno è ladro, a quel che mi risulta, e nessuno ha mai avuto la vetrina acquistata in blocco, ma più che altrove dimora l’amore per i libri e forse anche un po’ di follia.

Per dire che a voler parlare di libri, o di librerie, a poco servono mariuoli e accaparratori lì sotto gli occhi di tutti. Serve una lente a volte, una piccola bussola e certo bisogna saperla usare.

Per il resto, a una certa ora basta un abat-jour e il gioco è fatto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *