GLI AVVERSARI DI MANCINI SONO I SUOI RECORD

di LUCA SERAFINI – Non ha vinto niente con il Club Italia, anzi ad oggi si è seduto su questa panchina soltanto 29 volte, ma nessun CT ha mai fatto bene come lui.

Roberto Mancini colleziona record alla velocità della luce e già fa parte della storia azzurra, con le 11 vittorie consecutive (mai riuscite ad altri), 24 risultati utili consecutivi (solo Lippi e Pozzo fecero meglio con 25 e 30), media vittorie più alta di sempre (69%), 20 partite ufficiali senza sconfitta (amichevoli escluse) con la bellezza di 66 reti segnate da 28 giocatori diversi. Un’abbuffata. Un’opulenta rivincita dopo quel terribile 2018 in cui Ventura parcheggiò la nostra Nazionale fuori dai Mondiali, a più di mezzo secolo dall’ultima, nefasta ricorrenza

Per quanto sorprendente, proprio questi numeri strepitosi di Mancini sono il vero problema. Il cammino travolgente della sua squadra giovane e spumeggiante è il grande avversario. Quando noi (noi tifosi dell’Italia, noi popolo di CT, noi che se vinciamo siamo noi ma se perdiamo siete voi) arriviamo ai Mondiali o agli Europei da protagonisti, qualche volta persino da favoriti, ci squagliamo. Regolarmente.

Andatevi a vedere quali grancasse accompagnarono l’Italia in Inghilterra nel ‘66, in Germania nel 1974, in Italia nel ‘90, in Giappone e Corea nel 2002 eccetera eccetera. E guardate invece cosa abbiamo combinato nel ’70, ’78, ’82, 2006 (nell’estate devastata da Calciopoli) quando sull’aereo federale che portava la nostra Nazionale in Messico, Argentina, Spagna e Germania salirono più polemiche, veleni e giornalisti che giocatori.

Le statistiche, i grandi numeri avranno anche il loro spazio circoscritto, ma dicono sempre qualcosa e nello sport spesso la gridano ad alta voce: la nevrastenia da 60 milioni di CT produce più dell’euforia da 60 milioni di illusi. Storicamente.

Bisogna aver quindi paura, molta paura di battere la Repubblica Ceca (magari persino giocando bene, figuriamoci), ultima amichevole prima di Italia-Turchia che inaugurerà l’Europeo venerdì 11. Non bastassero i dati vertiginosi già snocciolati, basti pensare che alla gara contro i cechi l’Italia di Roberto Mancini arriva con la porta inviolata da 515 minuti: nel dettaglio non prende gol da 5 gare (6 trasferte consecutive).

No, no, caro Mancio: così non va. Questa tua squadra invincibile, felice, ricca di autostima, anche se fin qui di grandissimi avversari ne ha incontrati pochi, non ha chance. Chiedi a Conte, che nel 2016 andò in Francia agli Europei con la Nazionale azzurra più modesta degli ultimi decenni e fece – come sempre in questi casi – un figurone.

Per carità: fatti travolgere dai cechi! Scatena polemiche, ira, dissidi negli spogliatoi. Se abbiamo una possibilità, una sola possibilità di fare un grande Europeo, è quella di andarci tutti convinti di non averne neanche mezza.

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