GIOCARCI IN BORSA PURE L’ACQUA

di JOHNNY RONCALLI – Senza comprendere fino in fondo, per incompetenza, leggo che l’acqua viene quotata in borsa. Confermata la notizia già raccontata da @ltroPensiero.net qualche tempo fa. Le pessime notizie non si rivelano mai fake-news, d’altra parte.

Associate al principio vitale di tutti noi, leggo parole ed espressioni mostruose e minacciose, leggo di FUTURES, leggo che l’acqua diventerà una COMMODITY, leggo di SPECULAZIONI FINANZIARIE, di TREND DEI MERCATI, di NASDAQ, di RISK MANAGEMENT. E mi fermo. Ne avrei altre.

Per ora pare essere solo una questione americana, ma si sa come vanno queste cose, soprattutto qualunque cosa entri in modo ufficiale nel labirinto delle speculazioni e dei mercati finanziari per l’appunto. Ancor più se parte da oltreoceano, beoti quali siamo noi aldiqua.

Ci diranno, già lo fanno, che <<L’obbligazione sull’acqua potrà servire come strumento di risk management, per aiutare le municipalità, le aziende agricole e le imprese industriali a proteggersi dai rischi economici legati alla penuria idrica>>.

<<La scarsità di acqua è certamente una delle maggiori sfide con cui tutti nel mondo oggi devono confrontarsi…>>, spiega Tim McCourt, Global head of equity index and alternative investment products del Cme (azienda che opera nel mercato finanziario statunitense). Il problema è denunciato da tempo dalle istituzioni internazionali e dalle Ong di tutto il mondo, <<perché quasi due terzi della popolazione mondiale potrebbe affrontare carenze idriche entro il 2025>>.

Giusto. Quello che io credo di comprendere, tuttavia, è che di fatto si potrà giocare in borsa in nome dell’acqua, speculare, guadagnare. Fatico a cogliere l’associazione Nasdaq-filantropia-equità. Quello che credo di comprendere è che in futuro qualcuno potrà speculare, scommettere, guadagnare anche in caso di calamità idriche. Accade sempre così, no?

Ma è possibile non rassegnarsi? È possibile, per il 2021, a maggior ragione per l 2021, continuare a pensare di potersi ribellare al fatto che tutto debba diventare un gioco finanziario, una speculazione, una gara a chi guadagna di più? Una roulette russa in cui il colpo in canna sai sempre dove finirà.

Poi sarà la volta dell’aria, a seguire le sfere celesti, quoteranno in borsa anche Dio, prima o poi. Già vedo i titoli, le buone azioni in caduta libera!

Basterebbe così poco, basterebbe per esempio ascoltare Tom Robbins, scrittore illuminato: <<Sotto sotto, è probabile che tutti noi sappiamo che il nostro vero scopo è una specie di evoluzione mistica – una fusione nella divinità, nell’amore. Tuttavia soffochiamo il concetto con forza degna di miglior causa, poiché ammetterlo vale riconoscere che gran parte delle nostre girandole politiche, dei dogmi religiosi, delle ambizioni sociali e dei machiavellismi finanziari non sono solo controproducenti, ma insulsi. La nostra missione è gettare alle ortiche quelle attività senza scopo e riaddossarci il carico primordiale dell’estasi inesauribile. Oppure, a parte questo, tirar fuori una buona pizza bassa croccante e un bicchiere di birra>>.

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