La gente minimizza. Trump può dire quello che vuole, può dare sfogo alle spacconate più assurde e la gente minimizza, la sua gente pensa sia normale che colpisca tutto quello che non gli garba per trasformarlo nel capro espiatorio del momento.
Vale negli Stati Uniti d’America e vale anche dalle nostre parti. Chi lo sostiene mostra indulgenza a priori, dicendo che lui è fatto così ma non è ideologico, fa le cose giuste e non bisogna fermarsi alla superficie delle spacconate e delle uscite che paiono essere il parto di un cervello messo in stand-by.
L’ultima della serie ha a che fare con l’incidente a Washington tra un aereo e un elicottero militare. Le dichiarazioni illuminanti di Trump sono state un crescendo di coerente ottusità: prima, laconico e sicuro, ci informa che l’incidente non avrebbe dovuto accadere. Poi se la prende con i suoi predecessori alla Casa Bianca, escludendo sé stesso evidentemente, colpevoli di aver abbassato i livelli di sicurezza, come e quando non risulta chiaro. Infine, sempre riferendosi a chi l’ha preceduto, punta il dito contro le politiche di inclusione degli ultimi anni, che avrebbero fatto assumere disabili in ruoli cruciali per la sicurezza aerea, identificandoli come responsabili del disastro.
E infine infine invece no. Senza ritrattare e senza chiedere scusa, dichiara che l’aereo è stato abbattuto dall’elicottero militare, fuori rotta e fuori quota. Con tanti saluti alle minoranze, ai disabili, ai poveri cristi tutti, che tanto prima poi qualche casino lo combineranno e sarebbe comunque molto meglio non averli tra i piedi.
In fondo Trump è l’araldo perfetto per questi tempi nostri tempi, nei quali si può dire tutto e poi ritrattare ed eventualmente ricorrere alla formula di rito, che scagiona in quanto fraintesi. Lui, il ‘jolly’ che ha sé stesso nella manica, non si scomoda mai però, non si scusa mai, semplicemente cambia versione, mantenendo il tono stentoreo di quando ha detto l’esatto contrario.
Tanto c’è un gregge pronto a seguirlo, convinto che lui salverà il mondo, il suo almeno, quello dei forzieri pieni di dobloni, dove l’intelligenza, la sensibilità, o più semplicemente la verità, non sono contemplati.
In fondo era iniziata così da quelle parti, con la legge del più forte: cowboys, pistole e pellerossa fuori dalle scatole.
Bell’articolo.
Effettivamente Trump è jolly di se stesso.