FANGHI TOSSICI, FUNIVIE: LA COSCA DEL GUADAGNO KILLER

di JOHNNY RONCALLI – Freschi di Mottarone, eccoci catapultati nell’ennesima puntata di uno dei tormentoni più gettonati degli ultimi diciotto mesi: “saremo migliori”, “ne usciremo migliori”, parente stretto dell’altrettanto abusato “andrà tutto bene”.

Proviamo a spiegarlo ai familiari delle vittime della maledetta funivi. Qualcuno provi a spiegarlo, quando verrà il momento, al piccolo Eitan.

E proviamo a spiegarlo a noi stessi anche dopo aver appreso del disegno criminale della Wte, la ditta bresciana di smaltimento rifiuti, che non solo non li smaltiva, ma li rendeva ancora più tossici e li spacciava per “gessi di defecazione”, concime da utilizzare nei campi agricoli sarebbe a dire.

I mostri, i nuovi mostri e ora ecco serviti i nuovissimi mostri. Sempre esistiti in realtà, nuovissimi non lo sono affatto, ma giusto per far capire che la vocale O di ottimismo, che dovrebbe qualificare il famigerato “andrà tutto bene”, non solo è sbilenca, non solo è in realtà a forma di uovo, ma è pure a forma di uovo marcio.

Marcio come i criminali del Mottarone e come i criminali della Wte, per i quali non c’è freno, non c’è filtro che metta una barriera al guadagno di qualche euro, nemmeno il rischio di uccidere vite umane, nemmeno la vigliacca consapevolezza di mettere a rischio la vita e la salute di giovani, giovanissimi innocenti.

Non sono mafiosi, non certificati, non appartengono a cosche criminali, non quelle note, ma di fatto gli imprenditori del laborioso nord coinvolti in questo raccapricciante scenario appartengono a un ordine nuovo, a un ordine scellerato e incurante che maschera i propri orrori sotto il telo degli stenti dovuti alla pandemia e sotto il telo della presunta incuria degli inquirenti, magari ritenuti in altre faccende affaccendati.

È la stessa cosca vigliacca che si oppose alla chiusura di Alzano ad inizio pandemia, la cosca che non si sente colpevole perché lo spettacolo deve andare avanti e finché nessun morto è direttamente attribuibile alla propria responsabilità va tutto bene. Ma è responsabilità indiretta?

Il Mottarone mette a nudo in modo impietoso chi ha giocato con la vita e la morte altrui, ma anche se hai premuto il grilletto e non hai visto nessuno stramazzare al suolo, non vuol dire tu abbia la coscienza pulita. Hai comunque premuto il grilletto e probabilmente hai poi voltato le spalle, come potevi vedere lo scempio?

Trovo quelli della Wte ancora più vili, se possibile. Si raccontano in modo inconsapevolmente viscido, quasi candido, anzi compiaciuto, le loro colpe nelle intercettazioni raccolte, squallidamente consapevoli dei loro delitti e dell’apocalisse che ne può derivare, con un tono a volte quasi remissivo, consci della follia ma succubi dell’ineluttabile: bisogna andare avanti, guadagnare, apProfittare. Il Profitto, questo il valore supremo, la stella polare, il baricentro di certe vite dannate.

E allora andiamo avanti, con questa affascinante, irresistibile roulette russa, andiamo avanti e pensiamo al guadagno, solo al guadagno.

Finchè morte non ci separi. Non fosse che la morte in realtà ci accomunerà tutti quanti, loro compresi.

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