FAIR PLAY ALLA TOSCANA

Dovrebbero smetterla con quella sceneggiata del saluto a pugnetti chiusi e sorriso di cortesia. Dieci secondi dopo, scaraccano, sbuffano, sudano, si sbracciano, spingono, picchiano, giacciono, sangue e saliva, d’accordo fa un po’ schifo, ma è il teatro dello sport e del football che continua con questo rito stupido e ipocrita del protocollo Covid, mascherine a bordo campo e baruffe due metri più in là.

Prendete i due toscani, fumosi e fumanti come i sigari corregionali, dico Allegri and Spalletti. Prima si abbracciano, ma con una espressione un po’ così, ci sono i fotografi facciamola ‘sta scena, poi prendono a berciare, contro tutti e l’arbitro fra questi.

Finisce la contesa e quello che ha perso è un toscano livornese niente affatto Garibaldi, puzza, erutta, rifiuta il saluto del collega vittorioso, al posto del pugnetto vorrebbe sferrargli un pugno di quelli giusti, l’altro il toscano certaldese ha il ghigno di chi ce l’ha fatta una volta nella vita, ma resta colme un grullo dinanzi al gran rifiuto e partono ingiurie risciacquate nell’Arno e affluenti vari.

In serata Sarri, un altro toscano, di quelli da vietare in privato e in pubblico, reagisce alla maleducazione di un giovanotto belga senza futuro e chiede rispetto per la terza età, finendo lui in castigo.

E’ il bello della diretta, non Dazn intendo perché questa è del tutto indiretta e sussultoria, un bradisismo televisivo di cui non sentivamo il bisogno.

Riassunto: è tornata la serie A con gli schizzi di cui sopra e quel Mourinho che ha capito di essere capitato nella città giusta per lui, core de Roma sua.

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