FABIO FARA’ DA SOLO, NOI POSSIAMO SOLO VERGOGNARCI

Fabio Ridolfi ultimo capitolo, forse. Fabio Ridolfi, 46 anni e tetraparetico, le pupille ormai testimoni uniche del suo pensiero e della sua volontà. Fabio Ridolfi ultimo capitolo ed è proprio lui a scriverlo, nonostante l’immobilità e l’assurdo patimento protratto a causa della nostra mancanza di cura.

“Da due mesi la mia sofferenza è stata riconosciuta come insopportabile. Ho tutte le condizioni per essere aiutato a morire. Ma lo Stato mi ignora. A questo punto scelgo la sedazione profonda e continua anche se prolunga lo strazio per chi mi vuole bene”.

Ho già parlato di Fabio Ridolfi, settimane fa, ed era già tardi. Niente. Noi non sopportiamo un’emicrania di qualche ora, imprechiamo per un condizionatore che non funziona lasciandoci ad annaspare per il caldo insopportabile, ci arrabbiamo perché ci chiedono di indossare una mascherina o farci un’iniezione che potrebbe salvarci la vita, ma lui può e deve soffrire le pene dell’inferno perché noi non decidiamo, non prendiamo posizione. Più esplicitamente, non ce ne importa nulla.

Uso un noi che sarebbe più un loro, chi sta seduto sulle poltrone delle Camere, più scomode di quello che possiamo immaginare, visto il livello di assenteismo, ma capisco, decidere è faticoso, è impegnativo, è in fondo una rottura, su queste faccende di vita e di morte poi.

Sarà che a me la decisione pare talmente agile e inevitabile. “E’ ora che in Italia si parli chiaramente di eutanasia. È atroce non poter decidere della propria vita, mentre aspetti dei mesi che altri lo facciano al posto tuo”, è sempre Fabio che parla.

L’Associazione Coscioni, che sostiene la causa di Fabio e si prende Cura di lui, ci informa che la decisione “arriva a seguito della mancata risposta da parte del Servizio Sanitario Regionale delle Marche che, dopo aver comunicato con 40 giorni di ritardo il parere del Comitato Etico con il via libera per l’aiuto medico alla morte volontaria, non ha mai indicato il parere sul farmaco e sulle relative modalità di somministrazione”.

Rincarano l’avvocato Filomena Gallo e Marco Cappato, rappresentanti dell’Associazione, “Fabio aveva un diritto, quello di poter scegliere l’aiuto medico alla morte volontaria, legalmente esercitabile sulla base della sentenza 242 della Corte Costituzionale (Cappato\Dj Fabio). Un diritto che gli è stato negato a causa dei continui ritardi e dell’ostruzionismo di uno Stato che, pur affermando che ha tutti i requisiti previsti dal giudicato costituzionale e riconoscendo che le sue sofferenze sono insopportabili, gli impedisce di dire basta”.

E ancora, “Fabio merita rispetto, e non di essere ignorato da uno Stato che crudelmente lo costringe a una sofferenza continua e non garantisce la sua scelta legalmente attuabile. Ogni giorno che passa per Fabio è un giorno di sofferenza in più, per questo ha deciso di non voler più aspettare e di procedere con sedazione profonda e sospensione dei trattamenti di sostegno vitale”.

Va bene, è fastidioso e faticoso sorbirsi queste rimostranze, è pure estate e fa caldo, lo so bene. I nostri rappresentanti ci diranno che ci stanno lavorando, certo, ci diranno che hanno ben presente la situazione, come no. Immagino il poster con il viso implorante di Fabio appeso in camera da letto, sull’anta dell’armadio. Magari all’interno, giusto perché non corra il rischio di diventare troppo assillante.

Molto più facile polemizzare sul catasto e sulle concessioni balneari, è fuor di dubbio, se almeno di quelle si occupassero.

Ad ogni modo mi pare l’occasione giusta per augurare buone vacanze a tutti i nostri parlamentari, quelli correnti e quelli passati, nessuno escluso, che sia un’estate rigenerante, dopo i tormenti e i travagli degli ultimi mesi.

Ciao Fabio, spero che la traversata sia lieve e tersa, ovunque andrai starai certamente meglio, lontano dalla nostra pochezza.

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