A volte li prendono. Ma che fatica… La buona notizia è che un evasore seriale, un professionista della mimetizzazione fiscale, è stato beccato. Non esistono dunque solo cartelle esattoriali e multe a caterva nelle caselle della posta dei poveri cristi. La cattiva notizia è che questo imbrogliava a cielo aperto senza che nessuno se ne accorgesse, a nessuno venisse il sospetto, quanto meno per qualche decennio.
Questo eroe foggiano di 60 anni, di stanza sul lago di Lecco, bucaniere delle amministrazioni occulte per diversi lustri, ha accumulato un patrimonio di qualche milione di euro convertiti in 8 supercar serenamente custodite in garage: Ferrari (3), Porsche, Range Rover (2), Maserati, BMW e un conticino bancario in Bulgaria con 300.000 euro versati. Nel mucchio, anche qualche casa di proprietà.
A qualcuno prima o poi doveva pur venire il sospetto che il tenore di vita fosse un po’ sproporzionato, giusto un po’, dato che questo moderno Conte Max non presentava lo straccio di una dichiarazione dei redditi da 20 anni. Qualcosa, orsù, non tornava. Condannato per bancarotta fraudolenta dopo il crac di una società milanese, detenuto in Puglia, sono saltati fuori tutti gli altarini accessori: un malloppo che supera i 2 milioni di euro.
L’equazione risulta spontanea: meglio 20 anni da ricca, ricchissima anguilla sfuggente ad ogni CUD e poi un po’ di cella, o una lunga normalissima, magari un po’ mediocre, vita onesta? Il finale della prima versione è scritto, quello della seconda è nel nostro addivenire quotidiano.