Una voce ogni tanto si alza, mentre il gregge a testa bassa subisce e segue chi comanda, nell’indifferenza suicida della civiltà occidentale. Questa è la voce di Raphael Glucksmann, saggista e politico francese, fondatore di Place publique ed europarlamentare. Una voce che almeno va ascoltata.
Temevo questo giorno dal 24 febbraio 2022 ed eccoci qui: dopo 3 anni di eroica resistenza ucraina, l’Occidente si prepara a mollare e offrire a Putin la vittoria politica che il campo militare gli ha negato.
Sì, oggi siamo arrivati a quel punto di svolta della guerra che Putin si aspettava dopo il fallimento del suo “blitz” su Kiev: il crollo, non del fronte ucraino, ma del retrofronte occidentale. Sottomissione non di soldati ucraini che rischiano la pelle giorno e notte e non si arrendono a nulla, ma di leader occidentali che non rischiano nulla, loro stessi, e sono disposti a cedere tutto.
Eccoci tornati a quel momento del 1938 della nostra storia, quel momento di Daladier e Chamberlain che ritorna sempre e che, conoscendo l’insignificante debolezza delle élite occidentali, temevo negli ultimi 3 anni.
A Monaco di Baviera, la Cecoslovacchia fu offerta a Hitler su un piatto d’argento durante le trattative dove i suoi leader furono esclusi. Lì, Trump si è impegnato nei colloqui con Putin sull’Ucraina senza Ucraina. Senza Ucraina e senza Europa.
Sacrificando – con tanta volgare leggerezza caratteristica di un’Amministrazione per la quale il destino del popolo pesa meno di un affare immobiliare – ancor prima dell’inizio dei negoziati, l’integrità territoriale dell’Ucraina e il suo futuro nella NATO*. Una pseudo negoziazione, quindi, come nel 1938, è soddisfare invano i desideri del tiranno sperando che nutrire un orco gli si plachi l’appetito.
L’arrivo alla Casa Bianca di un uomo d’affari corrotto, autoritario e narcisista, legato all’ex mafia del KGB dagli anni Novanta, non è stata solo una “cattiva notizia” per l’Europa, ma un disastro di sicurezza per un continente che ha affidato le chiavi della difesa a Washington per 80 lunghi anni.
I commentatori pseudo-realisti e i leader miopi nel vedere che si trattava di rischi hanno dimostrato ancora una volta la loro ingenuità fuorviante.
Sono 20 anni che sbagliano su tutto. Non ascoltarli più. E soprattutto non pensare che un cessate il fuoco basato sulla resa dell’Ucraina segnerà la fine della guerra. Questo lancerà solo la sua seconda fase. E questa seconda fase sarà estesa al suolo stesso dell’Unione Europea.
Questo è quello che dicono i servizi di sicurezza tedeschi, danesi o polacchi: la guerra arriverà sul nostro suolo prima del 2029. Ecco perché gli eserciti baltici, polacchi e scandinavi si preparano attivamente allo scontro militare, ecco perché le trincee vengono scavate sul terreno dell’Unione Europea mentre scrivo queste righe.
Di fronte a questo tradimento americano, l’Europa si rassegnerà ad un destino drammatico? Le nostre élite metteranno la testa sotto la sabbia come al solito pregando invano che la tempesta in arrivo li risparmi?
Mentre il nostro futuro è deciso nelle ore e nei giorni a venire, noi siamo afoni e apatici, come conigli incastrati nei fari di una macchina.
Eppure possiamo ancora agire: sequestrare finalmente i beni pubblici russi congelati nelle nostre banche, aumentare finalmente drasticamente le nostre consegne di armi alla resistenza ucraina, lanciare il prestito di 500 miliardi per la difesa europea, trasformare finalmente le nostre fabbriche a regime a tutti gli effetti e rendere finalmente coerenti le nostre sanzioni.
E che i nostri leader si rechino tutti a Kiev il 24 febbraio per trasmettere insieme questo semplice messaggio: gli americani possono tradirti, noi no. Mai più. Perché il prezzo di questo tradimento sarebbe per tutti noi la nostra rovina e non solo la vostra.
Gloria all’Ucraina!
E viva l’Europa libera!
Solo, ma degno e libero.
Buon giorno,
chiedo venia, una semplice considerazione, quel che mi è dato sapere lo apprendo solo dai quotidiani, ma sequestrare i beni russi e armare drasticamente gli ucraini, mi porta a considerare due possibili risultati : dichiarare guerra alla Russia e chiedere alle genti Ucraine di continuare a morire per noi.
Condivido pienamente invece la creazione di un esercito europeo adeguatamente armato …
oreste cirelli