Il nuovo codice della strada è in vigore dal 14 dicembre, lo tsunami di reazioni non accenna a placarsi, soprattutto in questo periodo di baccanali e libagioni. Il concetto di “tolleranza zero” va in contrasto netto con il carattere degli italiani, garantisti nell’anima e a parole, certamente allergici a qualunque composizione di governo quando vara codici restrittivi che sembrano derive pericolose. Le novità più eclatanti riguardano le limitazione dell’uso del telefonino e delle droghe, nonché un bell’appesantimento delle multe e l’introduzione della sospensione temporanea della patente.
A proposito del telefonino penso che nessuno abbia niente da dire. Siamo stufi di vedere gente che guida con una mano sola e con l’altra si porta il cellulare vicino alla bocca come un buondì Motta (si perché usare il vivavoce è troppo faticoso), nuova moda di oggi, portarlo all’orecchio è out, ormai. Sono sicuro che i ricercatori dei produttori di telefonini abbiano già pensato a un design nuovo, con un’ergonomia più comoda per questa postura. Benvenuto l’inasprimento delle sanzioni, vediamo l’effetto che fa.
A proposito delle droghe, registriamo un sollevamento generale dell’opinione pubblica, come se nel Belpaese ci fosse già un utilizzo libero. Anche autorevoli influencer del calibro di Vasco Rossi con i suoi oltre 2,2 milioni di followers su Instagram, con una solerzia invidiabile, il giorno dopo si dichiara totalmente contrario e quasi indignato, ironizzando così “se avete fumato una canna anche una settimana prima e venite fermati potete essere arrestati immediatamente e vi viene ritirata la patente per tre anni”… “thanks to Matteo Salvini. Invece di guidare, si potrebbero prendere i treni”. Beh, a me viene un po’ da sorridere pensando ai suoi trascorsi da vita spericolata con diversi fermi e condanne per uso di stupefacenti fin dal 1984, a occhio non mi sembra il miglior pulpito da cui parlare. Secondo me, un’ottima occasione sprecata per tacere, grande Blasco.
Prendo più in considerazione la soffiata della mia amica al supermercato che registra una vendita extra mai vista prima di sacchetti di ghiaccio per cocktail, a lei i clienti confidano che preferiscono bere a casa che fuori per non incappare in gravi multe o peggio. Un segnale incoraggiante?
Penso piuttosto agli oltre 3.000 morti all’anno sulla strada, quattro incidenti su dieci sono provocati da distrazione, mancato rispetto della precedenza o velocità troppo elevata. Ripenso anche quando, nel lontano 2004, fu introdotto per la prima volta il sistema “tutor” sulle autostrade del nord. Da pendolare per sempre, l’ho vissuta in diretta e volete che non abbia avuto l’istinto della ribellione, ma come, ogni giorno faccio avanti indietro e adesso qualcuno minaccia la mia libertà di potermi muovere come voglio? Cos’è, un attentato alla democrazia? I numeri hanno subito dimostrato che la mortalità per incidenti stradali, in quelle tratte, è diminuita del 50% già nel giro del primo anno. Per magia, i guidatori creativi come me si sono dati una calmata e, all’improvviso, la fiumana perenne che ingorga la A4 si è incanalata disciplinatamente. E che dire del secondo sistema “Vergilius”, fratello evoluto del primo, sempre acceso da Salerno a Lagonegro sulla A2: mai visto un rispetto così rigoroso, file di auto che viaggiano sotto i 130km/h in maniera esemplare. Insomma, se il risultato è salvare vite umane, chissenefrega se mi impongono la tolleranza zero. Andate a fare i saccenti garantisti con i familiari di chi è morto sulla strada per l’incoscienza degli altri, poi ne riparliamo.
I primi dati appena sfornati, da prendere con un’enorme pinza perché citati dal ministro che ha voluto il nuovo codice, perciò facilmente accusabile di partigianeria, parlano di 50 morti contro i 67 dell’anno scorso, calcolati nel periodo dall’introduzione delle nuove regole a oggi. Forse troppo presto, magari c’è di mezzo anche la fortuna, non so, però può essere una speranza e se anche ci fosse solo un morto in meno grazie a queste novità, io dico che ne vale maledettamente la pena. Si legge anche nel Talmud, chi salva un uomo salva il mondo intero. Vale sempre.