EGONU PAGLIACCIATA NAZIONALE

Egonu Paola è una eccellente atleta. Gioca a pallavolo come una divina e schiaccia e salva e batte e soffia e suda.

Adesso sbotta e frigna e dice che non ce la fa più, spiega che le hanno chiesto “…perché sono italiana… questa è l’ultima partita con la Nazionale”. Manca l’interrogativo dopo “italiana”, forse lo ha dimenticato, forse non esiste proprio, non si conosce nemmeno l’identità di colui che l’ha o l’avrebbe pronunziata.

Lo sfogo è avvenuto dopo l’ultima partita, vinta, contro gli Usa e che ha portato la medaglia di bronzo alle azzurre. Le lacrime sono diventate torrente e fiume e Niagara, reazioni varie e avariate, sono immediatamente scesi in campo i depositari della vera ed esclusiva morale, in diretta su Rai 1, prima serata, spettatori un tot di milioni, Zazzaroni Ivan, direttore del “Corriere dello Sport” e giurato del programma “Ballando con le stelle”, ha interrotto clamorosamente la votazione per annunciare, con l’espressione di quelli che la sanno lunga, che è vergognoso che in un paese come il nostro si tratti così una atleta soltanto perché è nera.

Chissà perché mi viene in mente Balotelli Mario, altra vittima di razzismo, a differenza di mille sodali suoi che se la giocano e se la spassano, forse sordi agli insulti o forse altro, perché Egonu, tornando alla questione, gioca a volley da dieci anni, ha vinto due campionati, cinque coppe Italia, quattro supercoppe, un Mondiale per club, due Champions league, un mondiale under 18, un mondiale under 20 e finora mai si era avvertito il problema scoppiato dopo i tre set contro le americane e soltanto nei suoi confronti. Tra una cosa e l’altra, è diventata la star corteggiatissima e ben pagata, con diritto di condurre anche battaglie civili a difesa degli omo.

Ora la nostra campionessa emigra, ha scelto di accettare l’offerta del VaklBank club che ha sede in Turchia, terra notoria per l’afflato democratico e la tolleranza verso chiunque. Forse ci sta già ripensando, non abbandonerà la Nazionale, si è concessa una pausa, asciugate le lacrime tornerà a essere la numero uno, forse le chiederanno perché è andata in Turchia e così anche Zazzaroni e la sua orchestra, a pagamento pubblico, torneranno ad alzare la paletta. Senza vergogna, loro sì.

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