Dunque, ragazzi, non c’è proprio storia: nessuno ha saputo approfittare nemmeno della mosca cieca dell’estate 2019, quando Marotta e Allegri se n’erano andati, quando Dybala, Matuidi, Khedira, Higuain e qualcun altro erano sulla bancarella ma nessuno li ha presi, quando Mandzukic è stato scaricato come dal balcone a Capodanno. Quando, soprattutto, è stato chiamato in panchina Maurizio Sarri con le sue idee di calcio-champagne da mettere in piedi con i tappi di sughero che gli erano rimasti. La Juve ha zoppicato, ha balbettato, mentre Cristiano Ronaldo si è fatto scivolare sul suo corpo glabro i sospetti di fine carriera. Nessuno ne ha approfittato, nessuno. Quindi beccatevi ‘sta nona e meditate.
Il bello è che gli juventini stessi non sono poi così di buonumore: questa sfilza di 9 scudetti 9 uno dietro l’altro, non riescono a godersela. Il primo della stirpe, Antonio Conte, è stato ripudiato con le etichette di rompiballe e traditore. E via. Allegri ne ha vinti 5 e ha giocato 2 finali di Champions, ma il suo gioco che barba!, che noia! Ci voleva una svolta in direzione dello spettacolo, invece l’insofferenza bianconera schifa la confusione sarriana e si prende ‘sto nono scudetto facendo spallucce, perché il post-lockdown è stato talmente balbettante da non riuscire a godersi in pieno il trionfo. Mah.
Forse io vivo di poco, ma grazie alla tv e ai social nel weekend mi sono goduto un bel po’ di feste, rallegrandomi un po’ per tutti: il Crotone che torna in serie A; la Juve che nello spogliatoio ha esultato eccome, Sarri o non Sarri; l’Aston Villa di Pepe Reina che si è salvato all’ultimo respiro e l’ex portiere di Napoli e Milan ha postato scene di giubilo sfrenate nel privato, dal dressing-room appunto; Mourinho che impazzisce saltellando per un posticino in Europa League, strappato dal suo Tottenham al fotofinish. Ci sono ancora sprazzi di gioia, in questo calcio a porte chiuse dove essere felici sembra così complicato.