E QUESTI SONO I GENI DELLA FINANZA

di CRISTIANO GATTI – JP Morgan, un mito dell’alta finanza, che a livello popolare percepiamo come pianeta inarrivabile di competenze e di strategie. Guardiamo sempre questo mondo dal basso in alto, con un chiaro complesso di inferiorità, quanto meno con servile soggezione, convinti – così ci hanno convinti – di non poterci capire niente. Salvo poi.

Sentiamolo, questo mito inarrivabile, nel suo commento ufficiale alla ridicola fine della SuperLega, che aveva scelto di sostenere e finanziare: “Abbiamo chiaramente valutato male come questa operazione sarebbe stata percepita dal mondo del calcio in generale e l’impatto che avrebbe avuto in futuro. Impareremo da ciò”.

Ci stanno dicendo che si sono mossi alla carlona, con tante riunioni sofisticate e tante analisi ardite, senza però considerare una cosa trascurabile come “l’impatto” sul mondo reale della loro raffinata strategia. L’avessero chiesto a un impiegato qualsiasi dell’ultima filiale brianzola, o salentina, di una qualsiasi banca locale, si sarebbero ritrovati un “report”, come piace dire a loro, probante e risolutivo. Niente, come già nel 2008, quando con la loro bolla girarono tante vite gambe all’aria, si sono mossi anche stavolta alle altitudini delle loro intelligenze. Con il risultato magnifico di questo comunicato finale. A scuola, si chiamerebbe volgarmente asinata. Siccome siamo nel campo dell’alta finanza, la chiamano aristocraticamente “operazione valutata male”.

Tutto sommato, alla SuperLega dobbiamo essere comunque grati: in poche ore, ha dimostrato al mondo intero quanto valgono realmente certi miti. Dello sport e della finanza.

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