E PORTEREBBE QUEL COGNOME

di PIER AUGUSTO STAGI – Macché vaccini e Covid di ritorno, distanziamenti sociali e Natale blindato; Capodanno silenziato e tappato: in casa. Il problema nazionale sono loro: Bianca e Mauro. La gallina e il montone fattosi pecorella smarrita. Non si parla d’altro sui giornaloni nazionali, quelli importanti e benpensanti, da settimane e settimane. Paginate intere di interviste esclusive e rivelazioni che rivelano il nostro momento, sempre più buio.

Così non si può andare avanti. E anche a volerlo, è dura, durissima. Non è più sopportabile questa situazione. Mauro Corona non è più l’ospite fisso di “#cartabianca” dal 22 settembre scorso, quando apostrofò come «gallina» Bianca Berlinguer (NELLA FOTO), conduttrice e già direttrice del Tg3. Un’offesa pesantissima che lei stessa rispedì al mittente in diretta tv. Immediate furono anche le scuse della direzione della tivù di Stato. Poi ecco arrivare come una mannaia la decisione irrevocabile e inappellabile: allontanamento dal programma del truce. E da quel momento è incominciato lo strazio. Lei che accetta le scuse e poi comincia a non farcela più senza di lui, e lui che non facendocela senza di lei va da altri…

Il crescendo è poi degno dell’inizio, la Berlinguer arriva a contestare la scelta del direttore di Rai3, Franco Di Mare, quello che l’avrebbe difesa: «È diventata una questione tra maschi». Poi sul “Corriere” del 6 dicembre puntualizza: «In nome dell’offesa al genere femminile, Di Mare si è dimenticato di prendere in considerazione proprio l’opinione della persona che si sarebbe dovuta sentire offesa, che sono io». Insomma, siamo rimasti al “io sono mia e decido io”. Il direttore diriga chi vuole, ma non la sottoscritta.

Ma dopo tutto, in mezzo al pietoso polverone, la cosa più interessante che la Bianca Gallina dice al “Corriere” è la seguente. Alla domanda come è nato il sodalizio professionale, la Bianca risponde: «Conducevo ancora #cartabianca quotidiano. Volevamo occuparci di ambiente e un autore mi suggerì di invitarlo. Vidi che aveva una resa televisiva molto intensa. Inaspettatamente nacque un bel dialogo tra me e lui e la collaborazione è diventata stabile». E sulla questione che Corona la chiamasse Bianchina… «Non mi piaceva perché mi ricordava il nome di una mucca (strano, a me di una macchina, NdA) e gliel’ho detto. Però faceva parte di questa intesa divertente tra me e lui». Ma le ha dato anche della Befana, incalzano … «Era anche per me un momento di leggerezza in una trasmissione tutta politica». E la sospensione per quella birra bevuta in diretta… «Sì, presi io quella decisione. Poi lo feci ritornare alla fine dell’ultima puntata per scusarsi con il pubblico. Fu una mia scelta sia l’interruzione, che la ripresa». Questa volta, però, la Bianca non ha scelto niente… «In nome della presunta tutela del genere femminile è stato un maschio a decidere della gravità dell’offesa e della sanzione, ignorando l’opinione della parte lesa».

Insomma, Corona fa bene al programma: alleggerisce e fa ascolti. Se questo lo pensa e lo fa Barbara D’Urso – che per i benpensanti non è una gallina, ma più semplicemente un’oca – per lei sono pronti i bazooka. Non così per una signora della cultura, figlia di, ispirata e pensosa. Di più: Franco Di Mare – maschio – è un direttore che non deve dirigere, soprattutto non può ricorrere all’applicazione dell’articolo 1 del codice etico e del 9 del contratto di servizio che, tra l’altro, impegna la Rai a utilizzare un linguaggio rispettoso della dignità delle donne.

La Bianca Gallina ha le idee molto chiare: se la parte lesa è contenta, tutti felici e contenti. Ma sarebbe da aggiornare perlomeno il codice etico.

Dimenticavo, l’altro giorno il “Corriere” ha dedicato una pagina anche al direttore Franco Di Mare – maschio -, il quale, alla domanda come va “#cartabianca” senza Corona, ha così risposto: «Tra l’8 settembre e il 24 novembre ha guadagnato sull’anno precedente uno 0,3%. A dicembre è in linea con l’anno scorso».

L’Italia è spaccata: c’è chi vuole il ritorno di Corona e chi non ne può più del Coronavirus. Noi siamo per una terza via: farne a meno e campare in pace senza Corona. Di nessun genere. E che la Bianca si faccia dare della Gallina da qualcun altro.

Un pensiero su “E PORTEREBBE QUEL COGNOME

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr.Dott. Pier Augusto STAGI ,
    il suo “Altropensiero” è spettacolare !
    Non dico…come al solito, perchè non è vero e, comunque, sarebbe una ruffianeria che non rientra nelle mie corde.
    Peraltro, visto che si è fatto ampio riferimento ad animali ben degni di apprezzamento (galline e montoni, quelli veri, hanno un loro posto di primo piano in natura) , forse non guasterebbe aggiungere che, almeno per parte mia, di SOMARI in mediatica circolazione ce n’è a profusione.
    Mi perdonerà la nobile bestia per l’offensivo accostamento ai “bipedi intelligenti” (si fa sempre per dire….).
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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