Calcio e sfottò sono da sempre due facce della stessa medaglia, portata al collo con orgoglio e con la sana goliardia che contraddistingue uno degli sport più amati al mondo. Burle e derisioni, presa per i fondelli e provocazioni: chi ama il calcio le fa e le subisce in piena consapevolezza.
C’è però un limite che non dovrebbe mai essere varcato ed è il rispetto verso gli altri. Alcuni tifosi dell’Inter – freschi vincitori del ventesimo scudetto (19 sul campo + uno a tavolino) – pare se ne siano dimenticati, sfoggiando una certa becera bassezza. Sorvoliamo sui cori “milanista pezzi di m….”, e anche sullo striscione sbandierato da Denzel Dumfries che ritrae lui portare al guinzaglio il terzino del Milan Theo Hernandez, riprendendo un famoso artwork del videogioco GTA V. Una scena abbastanza folklostica, su cui la Procura aprirà un’indagine, con Dumfries che probabilmente si beccherà una multa.
Ciò che risulta un po’ meno accettabile è invece vedere protagonista una mucca in versione toro, omaggio al Toro Lautaro, visibilmente spaventata e confusa in mezzo a 350 mila persone, imbrattata di nerazzurro e fatta sfilare con fierezza dal presunto proprietario. Un’idea di pessimo gusto perpetrata ai danni di un animale incapace di difendersi, sottoporto allo stress del caos milanese e alla tossicità della vernice. Tutto per cosa? Per festeggiare uno scudetto, come se l’Inter fosse una provinciale di fronte al primo tricolore della sua storia.
Al di là dei colori, non bisogna essere né animalisti e né vegani per indignarsi di fronte a tanta brutalità. Poteva imbrattarsi lui, o andarsene in giro nudo in stile Francesco Paolantoni durante i festeggiamenti del Napoli dello scorso anno. Invece no, ha preferito il toro, in onore di Lautaro Martinez. Il desiderio di originalità – condito dall’immancabile eccesso esibizionistico del ventunesimo secolo – che si trasforma in idiozia.
A furia di pensare alla seconda stella, alcuni interisti sono finiti in una stalla. Perché tra il toro e il signore che lo portava a spasso, è difficile decidere chi sia la vera bestia.