E PER FORTUNA CHE C’E’ SAVIANO A SPIEGARCI CELENTANO

Sostiene Saviano che il silenzio sia una forma di discrezione eversiva in un’epoca di superconnessione. La filosofica affermazione dello scrittore si riferisce al contenzioso tra Celentano Adriano e Teocoli Teo, avessi detto.

Per i distratti e quelli che, annoto che l’attorcomico è deluso dal comportamento del suo (ex) amico Adriano che non risponde più al telefono e, dunque, sembra ormai scomparso dalla vita affettuosa che aveva un obbligo irrinunciabile: la festa nel giorno del compleanno del cantante, gennaio giorno 6. Finito, tutto, roba da diario di adolescenza, Celentano ha scelto una privatissima via Gluck, il resto non lo e gli interessa, ha dato e ha preso, vuole imitare la sua amica Mazzini Minala la quale si è ritirata dalla scene, è andata a trascorrere la terza età in Svizzera, non rilascia interviste, non è apparsa in voce e per iscritto nemmeno il giorno della scomparsa di Maurizio Costanzo al quale deve un Se telefonando. Ingrata.

Per l’appunto, se telefonando Teocoli continua a provarci, però invano, Adriano sente squillare l’apparecchio, la signora Mori Claudia verifica il numero e quindi l’identità, negata la risposta, la suoneria continua a ripetersi come nella fumeria di C’era una volta in America là dove De Niro chiude con un sorriso beffardo, così presumo la coppia Adriano-Claudia. A seguire, solo il messaggio ambiguo e fumoso “Teo, non rispondo perchè ti voglio bene”, che come tutto Celentano non tutti hanno compreso. Roba grossa per il popolo che sogna un ritorno in video di Celentano, meno predicatore e più cantante.

Niente, anche in questo caso è inutile provarci. Resta il mistero del silenzio e per fortuna Saviano Roberto ha alleviato l’angoscia esistenziale con la sua spiegazione parafilosofica. Para.

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