E IL PAZZO SAREBBE LUI, BIELSA

di LUCA SERAFINI – Complicato da spiegare, soprattutto a chi il calcio non lo mastica o addirittura a fatica lo sopporta. E’ che le storie sono più contorte del solito, in questa era di stadi vuoti.

Comunque insomma il Professore, così è battezzato tale Marco Giampaolo (7 esoneri e 3 dimissioni in poco più di 10 anni), al Milan e al Torino viene cacciato dopo poche giornate nel 2019 e poi ancora nel 2021. Al suo posto Stefano Pioli – soprannome: Padre Pioli per il perenne girocollo e i toni pacati – con i rossoneri conquista 100 punti in 12 mesi (come City, Bayern e Real Madrid), mentre il nuovo arrivato Nicola scuote i granata ritrascinandoli nel mucchio selvaggio. Nel frattempo Padre Pioli ha esorcizzato con successo il demone Rangnick, scelto dalla proprietà per la sua successione salvo (clamoroso) ripensamento, grazie a risultati eclatanti in serie del frate milanista.

Che gli “insegnanti” di calcio non possano avere cattedra là dove c’è da vincere o lottare da belve per salvarsi, appare chiaro pure al Cagliari, dove rinnovano il contratto a Di Francesco dopo 2 mesi senza vittorie (!), poi lo cacciano dopo un altro mese senza vittorie (!), arriva Semplici e fa 7 punti in 3 partite.

Gattuso sta trattando da 3 mesi il rinnovo del contratto con De Laurentiis, già sapendo entrambi che a giugno “Ringhio” se ne andrà da Napoli…

Il capolavoro però lo stavano facendo alla Roma, notoriamente capitale della psicolabilità sportiva: giallorossi terzi a gonfie vele, poi arrivano un paio di battute a vuoto, Roma sempre terza ma si parla dell’allenatore Fonseca a rischio (anche a causa della lite col capitano Dzeko, altro film visto più volte sulle rive del Tevere). I lupacchiotti riprendono la strada di casa e Fonseca si salva. Per marzo situazione stabile, vediamo a Pasqua.

Dopo le prolungate lagne dei tifosi juventini per il non-gioco di Allegri e di Sarri, adesso gli interisti fanno spallucce per il catenaccio di Antonio Conte, che costa la seconda consecutiva eliminazione dalla Champions già a novembre. Nel frattempo Conte però vola in campionato e in contropiede batte Milan e Atalanta, accingendosi a dividere con gli stessi Allegri e Sarri gli ultimi 10 campionati italiani di serie A. Calcio-spettacolo no, scudetti eccome.

A Torino ci sono cascati, Andrea Agnelli e i suoi dirigenti, nella trappola dei malumori della piazza juventina per il calcio-champagne che langue (nonostante i 9 scudetti consecutivi e 2 finali di Champions). Così si sono affidati al predestinato Maestro, Andrea Pirlo, che non aveva mai allenato neanche il Forte dei Marmi. Risultato: è a -10 e -4 dalle milanesi, buttata fuori dalla Champions dopo aver preso 5 gol in 2 partite dal Porto, si affida disperatamente ai singoli, mancando così ora non solo il gioco, ma anche una formazione titolare e un’identità precisa.

Nel frattempo, a Leeds la stravagante leggenda argentina Marcelo Bielsa (soprannome: “el loco”, il pazzo) va agli allenamenti con il treno dei pendolari e in mano il sacchetto della spesa (nella foto).

Altro mondo il calcio inglese? Niente affatto. Avevamo scritto di Solskjaer spernacchiato a Manchester 3 mesi fa e ora secondo (domenica nel derby vinto 2-0 ha interrotto la serie del City che durava da 21 vittorie consecutive). Presto vi racconterò altre storie di titolari di panchine britanniche, compresa quella del “loco” Bielsa che meriterebbe prima un romanzo e poi un film.

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