E COMUNQUE CREDERE ALLE APPARIZIONI DI MEDJUGORIE NON E’ UN OBBLIGO

La Santa Sede si è pronunciata su Medjugorie. Nulla osta del Vaticano al culto di Medjugorje per i suoi ‘frutti positivi’. L’ok arriva dalla Dottrina della Fede, con il placet del Papa. Questo “non implica dichiarare come autentici i presunti eventi soprannaturali, ma soltanto evidenziare che in mezzo a questo fenomeno spirituale di Medjugorje lo Spirito Santo agisce fruttuosamente per il bene dei fedeli”.

Quindi, “i pellegrinaggi non si fanno per incontrarsi con i presunti veggenti, ma per avere un incontro con Maria, Regina della Pace” e “per incontrare Cristo”. Questa la notizia.

Le incertezze che la Santa Sede ha nutrito e continua a nutrire su Medjugorie hanno radici profonde. La Chiesa è chiamata a pronunciarsi, a dire una parola il più possibile chiara e il più possibile definitiva, su un evento “soprannaturale”: deve dire se a Madjugorie la Madonna è apparsa o no. In altre parole, la Chiesa è chiamata a dire una parola certa su un evento incerto. Incerto anche per la Chiesa.

Si dice, spesso e semplificando molto, che “la Chiesa è infallibile”. Oppure, variante ancora più impegnativa, “il Papa è infallibile”. Ma, prima domanda: infallibile per chi? Per chi ci sta, ovviamente, cioè per i fedeli che credono nella Chiesa come maestra nella fede. Ma poi, ancora: Chiesa infallibile e Papa infallibile su cosa? Perché, se la Chiesa mi dice che Gesù è morto e risorto, so – io credente so con certezza – che in quello la Chiesa è infallibile. Un numero indefinito di testi sacri, di pronunciamenti ecclesiali, pronunciamenti solenni e ripetuti, lo confermano e quindi, su quel tema, ne va dell’esistenza della Chiesa e mia, della Chiesa come maestra della fede e mia come credente. Ma se la Chiesa mi dice – supponiamo che si diverta a dirmelo – che domani farà bel tempo, posso tranquillamente pensare che la Chiesa si sbaglia perché so, dalle previsioni del tempo, che domani pioverà.

Ora, Medjugorie non è né una verità “di fede” paragonabile alla morte e risurrezione del Cristo, né una previsione del tempo. E’ una delle tante verità “intermedie” nelle quali l’equilibrio fra certezza e incertezza è ogni volta da verificare.

Va ricordato, a questo proposito, che in nessun “Credo” cristiano, antico o moderno, esiste l’affermazione che la Madonna è apparsa o a Lourdes o a Fatima o altrove. E, per quanto ne so, non esistono affermazioni definitive e solenni che impegnino tutta la Chiesa su questi fenomeni. Il che non significa che siano falsi, ovviamente. Significa che non sono verità tassative e definitive della fede cristiana. Posso non crederci senza cessare di essere cristiano. Magari sono un po’ testardo e irragionevole, visti i molti motivi che militano a favore di quegli eventi, ma resto cristiano.

Quindi, anche il fenomeno Medjugorie va valutato. Soprattutto va valutata la strana, straordinaria durata del fenomeno. Le prime apparizioni risalgono al 1981: sono oltre quarant’anni. Ora, una cosa così non è mai successa e diventa difficile dire che è tutto vero, soprattutto perché il fenomeno è ancora in corso (di solito la Chiesa, prudentemente, prima aspetta che i fenomeni cessino, poi li esamina e decide)

E quindi diventa inevitabile una presa di posizione di elementare buon senso da parte della Chiesa, una decisione “prudenziale” come è stata definita: è molto difficile dire sì su tutto. Ma è anche difficile dire no su tutto. Anche perché, nel frattempo, si è sviluppato un movimento di preghiera e di conversione attorno a Medjugorie che non si può liquidare in quattro e quattr’otto.

Con una ultima considerazione. Tutti i fenomeni attorno all’evento cristiano dovrebbero portare al cuore: a Gesù morto e risorto, appunto. Lo ripete anche il documento pubblicato dalla Santa Sede.

E’ lecito, doveroso chiedersi in che misura Medjugorie è servito a portare vicino a questo “centro”, e in che misura ha contribuito invece a portare lontano.

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