DUE GIORNI A SCUOLA, TRE IN AZIENDA E IL LAVORO E’ GARANTITO

I giorni di studio a scuola sono stati solo due alla settimana, gli altri… al lavoro! Ora i maturandi (48) aspettano gli esiti degli esami: il 90% dei diplomati sarà assunto dalle azienda dove hanno iniziato da apprendisti.

Questa favola dei giorni nostri è realtà a Rho, alle porte di Milano, perché accade davvero all’Ipsia Puecher Olivetti, istituto professionale statale con diversi indirizzi. Qui, con il contratto “articolo 43” nato nel 2015, alcuni studenti vengono assunti già al quarto anno di liceo. Un caso unico a Milano e tra i pochissimi in Lombardia, seguito a ruota dai Salesiani (800 studenti, 600 stage annuali, un migliaio di aziende convenzionate).

Durante l’anno scolastico gli alunni stanno in aula lunedì e martedì, dal mercoledì al venerdì vanno in azienda e imparano, crescono, maturano sul campo e non solo attraverso la teoria. Una rivoluzione con risvolti economici e sociali estremamente interessanti, una prospettiva diversa e moderna. Coraggiosa, ma funzionale infine.

Dopo la maturità, il percorso universitario trova in testa alle lauree ingegneria e informatica, sebbene dalle aziende sia gettonatissimo il titolo specialistico nel settore chimico-farmaceutico.

In Lombardia il settore privato assorbe il 78% dei laureati, quello pubblico il 18,5. Gli stipendi medi si aggirano intorno ai 1470 euro.

C’è un modo, insomma. C’è una via. Forse replicabile anche nella depressione del Sud o nella pigrizia, la paura di altre regioni. Studiare prima e lavorare poi, anzi durante: sorprendente. Ma auspicabile e sostenibile.

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