di PIER AUGUSTO STAGI – È bene essere chiari: non sono un amante della musica di Gianna Nannini. Non mi fa venire l’orticaria, così come non sono tra quelli che va a cercare un suo brano su nessun tipo di piattaforma, tantomeno vinile o cd. Però mi sento di solidarizzare con la cantautrice toscana, presa di mira in queste ore per il video che accompagna l’uscita del suo ultimo lavoro “L’aria sta finendo”.
I sindacati di Polizia non ci stanno a farsi raffigurare come maiali che pestano un uomo, ma è chiaro quanto evidente – basta osservare il “frame” incriminato del video scritto e diretto dal fotografo e videomaker Luca Lumaca – che questa è un’immagine che richiama il caso di George Floyd, l’afroamericano ucciso durante un arresto lo scorso maggio. Ci ricordiamo tutti le prese di posizioni indignate in ogni angolo del mondo. Lo abbiamo ancora negli occhi quel poliziotto con il ginocchio che preme sul collo di George fino a farlo morire.
L’indignazione è stata tanta, più o meno, in ognuno di noi. E Gianna Nannini non ha fatto altro che porre un accento in più in questa triste vicenda. Un poliziotto con la testa da maiale che con il suo ginocchio soffoca la vita. Un grido di dolore. Un ulteriore grido, che racchiude in sé un messaggio chiaro e indiscutibile. Che poi il sindacato di polizia italiano si senta chiamato in causa per una cosa che non lo riguarda assolutamente, o che in ogni caso può riguardare ognuno di noi che è tenuto al rispetto del prossimo, in ogni momento e nell’esercizio delle proprie funzioni, questo è un altro discorso. È triste dover spiegare questo video. È triste dover spiegare quello che la Nannini e il suo staff volevano dire. È come rendere comprensibile ad un poliziotto la barzelletta sui carabinieri: con tutto il rispetto per l’Arma.
P.S. Mi auguro solo che questa polemica non sia stata generata artificiosamente per creare interesse attorno al nuovo disco della Nannini. Se così fosse, sarebbe molto triste per la cantautrice senese. Ancor di più per il sindacato di Polizia.
Egr.Dott. Pier Augusto Stagi,
tra i miei tanti vizi ho anche quello di ascoltare musica cd. leggera, preferibilmente Italiana.
Senza dubbi, Gianna Nannini mi ha sempre intrigato, per quella voce…un po’ così, che può piacere come non essere gradita. De gustibus….
Quanto all’impegno sociale trasposto in musica, non per nulla definita (almeno un tempo) proprio “leggera” , lo trovo un esercizio solo ”..per creare interesse sul nuovo disco…”.
Non è triste ma , come diceva quell’altro , “… è il mercato, bellezza ! “.
D’altro canto , come cantava proprio un altro che se n’intende, alla fin fine”…sono solo canzonette “ !
Cordialmente.
Fiorenzo Alessi