DO YOU SPEAK ITALIAN, ‘TACCI TUA?

Volley. Non pallavolo. Meglio dire e scrivere così, fa fine, Dante Alighieri e la sua lingua madre risciacquata nell’Arno hanno rotto i cosiddetti, meglio divertirsi con i vocabolari altrui, dunque la nazionale italiana ha vinto l’Europeo di volley.

Così dicesi con il basket, che sarebbe cesto senza l’aggiunta di ball. Mi auguro che presto si passi a descrivere una competizione di halterofilia, al posto di sollevamento pesi.

Nel calcio siamo figli della lingua spagnola, dunque per chi vince con 5 gol ecco la manita e ripenso a quante volte, giocando a tombola, dopo la quaterna, il nonno gridava “MANITA!!!” e si portava via il gruzzolo tra lo stupore di partenti e affini.

Non vi dico della remontada che ha sostituito la più semplice e scontata rimonta, e dove lo mettiamo il falso nueve? Centravanti arretrato fa venire in mente un tipo che ha idee antiche e dunque non osa aggiornarsi.

Per quanto riguarda il pallonetto meglio andare sul sombrero che, nel caso riguardi il portiere, diventa vaselina. Ovviamente il triplete è obbligatorio invece della tripletta, ai tempi belli della Cinquecento Fiat non facevate forse il doblete? Ah, no, era la doppietta.

Se siete in auto non chiedete un passaggio ma un assist, Renato Cesarini e la sua zona sono stati soppiantati dal gol last minute.

Tutta roba bella se si frequentasse però anche l’italiano, costa poco e in comode rate, anzi si trova anche in formula gratuita. Direi free.

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