DISCOCRETINI, CHIUDETEVI DENTRO

di JOHNNY RONCALLI – «Secondo me questa storia del Covid è una sciocchezza», dice uno. «Alla fine si vive solo una volta sola, e basta.……..», sancisce il filosofo del gruppo un momento dopo. La grammatica e la buona favella difficilmente mentono, sono creature sincere, franche, se le maltratti non fanno esposti, non querelano, semplicemente in tempo reale mostrano le ferite e di fronte all’evidenza non c’è avvocato che tenga. Se poi le maltratti per dire scemenze il tuo posto nella storia è garantito.

Si vive solo una volta sola dunque, e in effetti non ho evidenza del contrario e nemmeno ho argomenti da opporre a chi sostiene il contrario in verità. L’apodittico pensiero scaturisce dalla fine materia grigia di un frequentatore di discoteche interpellato in un servizio del “Tg2”, stentoreo e risoluto nel dirsi contrario all’uso della mascherina sulla pista da ballo e intorno alla medesima.

Si vive solo una volta sola, d’accordo, ma è una volta sola non proprio da leone, non proprio da eroe, ammetterà il discotecaro. Ma soprattutto, noi che leoni certo non siamo a nostra volta, bensì pecore con tanto di certificazione e mascherina, che cavolo c’entriamo? E poi: si vive solo una volta sola, ma dipende anche da quanto si vive. Da come si vive.

Lombroso pare sia stato rivalutato ultimamente, ho letto qua e là, sicché può anche essere che stia prendendo corpo una fisiognomica del viver fugace votato all’annichilimento della propria e delle altrui vite. Barbetta d’ordinanza, espressione leggermente sardonica, più ebete in realtà, strafottente in modo contenuto e quindi ancora più irritante. Decisamente maggiorenne, nemmeno all’attenuante anagrafica si può ricorrere.

Tutto questo per dire che dall’aspetto, dal sorriso un po’ deflesso, quelle affermazioni non sorprendono. Esagero naturalmente, cerco di trovare un senso, una ragione dove la ragione non ha dimora. Ma come si fa? Come si riesce a essere così stupidi? Io poi in fondo comprendo questa cosa del si vive una volta sola, ho frequentato per anni concerti punk e un certo nichilismo non mi è estraneo, ai concerti si finiva per prenderle e darle sotto il palco. Io prenderle più che altro, non avendo le physique du rôle, ma lì non c’era contagio, il bernoccolo era questione circoscritta, a carico esclusivo dell’imbecille che ero.

Allora facciamo in questo modo: adesso che finalmente il governo s’è deciso a chiudere le discoteche, tu, ‘barbetta’ ti chiamo, e tutti i tuoi sodali nudisti, vivetela la vostra unica vita, ma in discoteca comunque, restando dentro, barricandovi dentro, senza alcuna possibilità di uscita e senza alcuna possibilità che ci si possa incontrare, ignari gli uni degli altri. Noi sopravviveremo. Molto meglio.

 

 

 

Un pensiero su “DISCOCRETINI, CHIUDETEVI DENTRO

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Caro JOHNNY RONCALLI,
    hai detto tutto tu. E benone.
    Mi sento in vena di aggiungere due sole cosucce :
    1) non è vero che con l’età ci si rimbambisce. Si può benissimo far parte del club dei rintronati anche in quell’età che una volta aveva nome “giovanile” .
    2) Non ritengo che “stupidi” sia definizione, o qualifica se si vuole, appropriata.
    Qui si e’ in presenza di cretini matricolati , a denominazione di origine controllata. Ecco , mi mancava il CRETINO DOC . Ma c’è sempre da imparare.
    Cordialmente.
    FIORENZO ALESSI

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