Ora, ai tempi nostri, Diomede è un comico non comico, lui sì una bestemmia, e quel che più ci addolora è che diventa anche simbolo di una inciviltà crescente, sempre più travestita da satira e libertà di pensiero. Dallo schiaffo di Will Smith a Chris Rock siamo così alla pseudocomicità di questo sedicente comico, di nome Pietro Diomede, che prontamente è stato sospeso dalla programmazione di Zelig.
Diomede non è un comico, ma è volgarità ripugnante, che ha pensato bene di postare un tweet agghiacciante su Charlotte Angie, la ragazza uccisa e fatta a pezzi dal vicino di casa a Borno. «Che il cadavere di una pornostar fatto a pezzi venga riconosciuto dai tatuaggi e non dal diametro del buco del cu*o non gioca a favore della fama della vittima», questi gli illuminanti caratteri di quello che vuol essere considerato umorismo. Battuta.
Poche ore dopo aver scritto questa frase terribile, Diomede – convinto del suo sagace sarcasmo – ha fatto un ulteriore post per rispondere alle polemiche: «Il 12 Aprile sarò sul palco di Zelig Viale Monza 140, Milano, con un monologo devastante. Mi raccomando voglio tutti. Anche gli haters, vi divertirete».
Al giorno d’oggi, Diomede non è un comico, ma una bestemmia. Un diffusore di inciviltà.
Grazie della informazione. Rimango senza parole.
Mi rifiuto di vedere uno spettacolo che ammette un personaggio del genere sul palco. Vergogna!