DI COVIDDI NON CE N’E’

Hanno voglia i vari Locatelli e Brusaferro di ripetere le solite cose, sbagliato abolire tutte le protezioni dal Covid, il Covid c’è ancora, lasciarlo correre rischia di uccidere gli anziani e i fragili. Le loro parole, che per mesi abbiamo ascoltato, anzi aspettato tutti i giorni prima di sera, facendole diventare un mantra purtroppo ansiogeno e tetro, adesso risuonano vuote e patetiche. Diciamolo: non le ascolta più nessuno. Loro, gli esperti, risultano nel nostro quadro visivo come cariatidi antiche, collocate nella storia passata e lì rinchiuse a doppia mandata, perchè gli strepiti e i moniti non arrivino troppo molesti alle nostre orecchie.

Non possiamo nascondercelo: Locatelli e gli altri – medici, infermieri, virologi, non parliamo del ministro Speranza – sono travolti e spazzati via dalle nostre nuove acquisizioni: il Covid – se mai c’è stato – comunque non fa più male. Per cui, viva la vita e godiamoci questa estate libera, senza mascherine, senza divieti, senza niente. La nuova libertà val bene il rischio di diventare positivi e passare una settimana costipati (e pazienza se per tanti non è proprio così leggera: conta la maggioranza e via andare).

Di fatto, è il trionfo postumo della ben nota Angela di Mondello, che fin dalle prime ore urlava nelle telecamere dalla spiaggia di Mondello “di Coviddi non ce n’è” (e pazienza se nel frattempo s’è presa due volte il Covid, l’ultima recentemente, così pesante da finire in ospedale, da dove ovviamente ci ha esortati in modo accorato a proteggerci, perchè davvero, il Covid è una gran brutta bestia, state al riparo, vaccinatevi, state attenti…).

In modo tardivo e magari meno radicale, oggi siamo tutti Angela. Un Paese di negazionisti acclarati e irriducibili. Se non a parole, certamente nei fatti. In giro per ristoranti, stadi e concerti nei primi tempi si distingueva nella massa quello senza mascherina, adesso il contrario, dalle immagini traspaiono ogni tanto delle pecore nere col viso coperto, guardati neppure tanto bene, perchè gufi e iettatori che proprio vogliono tirarcela addosso.

E ti raccomando le raccomandazioni delle autorità: non hanno più il coraggio di imporre niente, nel terrore di finire sotto una montagna di insulti, così arrivano questi timidi e sbiaditi inviti a prendere comunque qualche precauzione. Come no: nella pratica, questi consigli sono talmente ridicoli da diventare volano per ulteriori via libera, la gente comprende i messaggi subliminali, se sono così tiepidi gli esperti, figuriamoci se dobbiamo essere più rigorosi noi, dai, che ormai al massimo un paio di giorni col naso rosso e l’Omicron può anche andare a farsi benedire.

E i duecentomila casi al giorno, e i cento morti al giorno, e le prospettive di ospedali di nuovo paralizzati, signora, cerchi di capire, deve avere pazienza, c’è il Covid, per la Tac se ne riparla tra un anno e mezzo? Fa tutto parte del pacchetto. E’ il nuovo spartito che ci siamo preparati, la musica ormai è questa: il Covid non ammazza più, il Covid è una banale influenza, e dopo tutto anche questi numeri sono gonfiati perchè addossano al Covid anche gente malata di tutt’altre malattie, gli ospedali ci guadagnano di più, lo sappiamo, sappiamo tutto.

Su con la vita e basta con tutte queste paranoie. Viva l’estate libera. Diamoci dentro che qui ce n’è per tutti. Il Covid ci ha resi migliori, come s’era previsto. Basta guardarci in giro. Certo. Andrà tutto bene.

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