DECISO: IN GINOCCHIO E’ LA DIGNITA’ DELL’ITALIA

di TONY DAMASCELLI – Roba che nemmeno Gianni Morandi. In ginocchio da te era romantica canzone da juke box. Stavolta il ginocchio rende ridicola l’Italia del pallone, la nazionale e la federazione che, dinanzi al drammatico dilemma, mi inginocchio o resto in piedi?, ha deciso di non decidere, pure elaborando un paio di comunicati irresistibili, nei quali e con i quali prende le distanze dalla questione e consegna ai calciatori l’ardua sentenza: in breve, se i belgi si genuflettono così faranno gli italiani, per solidarietà. “De che?”, non è detto ma si intuisce.

Per fortuna della patria, Letta & Saviano torneranno a tifare, dopo essersi vergognati di quella ciurma indisciplinata, fosse per loro al posto di Mameli l’inno dovrebbe recitare “el pueblo unido jamàs sarà vencido”.

Dopo essere rimasti eretti contro l’Austria, ecco che si rilanciano le targhe alterne in era austerity, l’inginocchiamento a chiamata dell’avversario, perché noi italiani siamo fatti così, aspettiamo la prima mossa poi ci adeguiamo, armiamoci e partite.

Esempio: se Lukaku, oltre al piegamento dell’arto, esibirà il pugno chiuso, come da suo repertorio, che faranno i nostri? Lo imiteranno? Chineranno il capo? Risponderanno con il saluto romano? E se i belgi, con un colpo di scena, come nelle barzellette che i francesi riservano loro, dovessero offrire altri segnali, imprevisti e imprevedibili, dita nel naso, gesto dell’ombrello, i nostri, dopo breve consulto, si adegueranno, sempre per solidarietà? Ai poster l’ardua sentenza.

Un pensiero su “DECISO: IN GINOCCHIO E’ LA DIGNITA’ DELL’ITALIA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *