CUCCIARI-MARCUZZI 10-0

E’ ancora possibile fare intrattenimento leggero, in prima serata, senza essere scontati, banali o peggio volgari?

A giudicare dalla prima puntata di “Splendida cornice”, su Rai3, direi proprio di sì.

E la padrona di casa Geppi Cucciari riesce persino nell’impresa ardua di farlo maneggiando un oggetto ingombrante come la cultura, intesa a 360°.

Cinema, teatro, pittura, letteratura, musica: c’è proprio tutto.

Pensare ad un varietà che diverta con questi argomenti era, in effetti, ambizione assai ardua, ma la chiave (vincente) del programma sta tutta nei dettagli, nel ritmo incalzante e in una regola d’ingaggio fondamentale dichiarata dalla conduttrice: lo show si rivolge a un pubblico pagante, pagante il canone, e per questa ragione meritevole di un prodotto di qualità.

Così, tenendo fede a tale premessa, per nulla scontata, la dorata cornice di Geppi si riempie con personalità di tutto rispetto fin dal primo minuto, ma sempre con leggerezza ed ironia.

L’apertura è affidata alle parole del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, che si esprime su cultura e crescita, e lo fa senza annoiare.

In studio, rilassata e divertita, c’è Amalia Ercoli Finzi, prima donna laureata in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Milano che, con la levità di una signora che sta prendendo un tè con un’amica, ha spiegato perché è importante andare su Marte. Seduto accanto a lei c’è Giuseppe Antonelli, illustre linguista, volto pop molto noto in tv e su quotidiani e riviste per le sue pillole di italiano comprensibili a tutti e, qui, elargite in diretta.

E c’è anche il pubblico, che è parte in commedia, coinvolto in un gioco interattivo che fa il verso (ironico) ai molti giochi che la tv propone.

Non mancano le interviste, spassosissime, della conduttrice agli ospiti, come il divertente faccia a faccia fra lei e il critico cinematografico Paolo Mereghetti definito, nel dettaglio di sottopancia, “Mereghetti, l’uomo senza più un nome proprio”, oppure: “Mereghetti, odiato anche dalla sua famiglia”.

Poi arriva il premio Oscar Nicola Piovani che sembra essere passato per caso a salutare, ma se mette le mani sul pianoforte incanta: la sua esibizione è però punteggiata da una quasi irriverente scritta in sovraimpressione che recita “l’intermezzo culturale durerà 2 minuti”, quasi a dire “state lì e non cambiate canale”; lui però, sportivamente, non si offende.

Eh già, di questi tempi l’arma più pericolosa per ogni personaggio di spettacolo che decida di misurarsi con la prima serata è proprio il telecomando; ma io che sono l’utente medio, devo dire che in questa caso l’ho utilizzato ben poco e soltanto durante le (poche) interruzioni pubblicitarie .

Perfetta anche la durata del programma che non eccede le due ore ed è quindi agile, digeribile senza sforzo.

Chissà, forse io ho gradito perché ho superato i cinquant’anni. Può essere.

Ad ogni modo, pur essendo io Boomerissima come qualche giorno fa si è premurata di ricordarmi Alessia Marcuzzi dalla prima serata di Rai2, la prossima settimana mi risintonizzerò con Geppi Cucciari. Intanto, Cucciari-Marcuzzi 10-0.

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