COME L’IMPEDITO FONSECA SI E’ SVEGLIATO GENIO

Da incapace a genio, un attimo, anzi un derby. Cose di calcio, eterno 1-X-2, una tripla di emozioni e previsioni, ribaltate in minuti 90, basta un gol per restituire dignità a chi era ricoperto di ogni e tutti pronti ad aspettare il licenziamento, l’esecuzione pubblica.

Il popolo del football non è differente da quello della politica o di altri articoli del vivere quotidiano. Sa esaltarsi, vedi Roma con Mourinho prima e De Rossi dopo, minacciare, pedinare, ricattare e poi ringraziare chi ha concesso ‘na gioia, arivedi Juric

Nel caso milanese e milanista il signor Fonseca sapeva benissimo che i forni delle pasticcerie giornalistiche avevano cotto il panettone al quale mancava la confezione finale. Mannaggia a Pulisic e Gabbia, il cellophane è stato gettato nel cestino dei rifiuti, insieme con la fotografia dell’Inter infine battuta.

Fonseca è salvo, Fonseca è il presente, non si è certi del futuro, in tribuna l’espressione di Ibrahimovic non era quella del boss, ma di colui al quale avevano appena detto del furto dell’autovettura parcheggiata senza antifurto.

Il Milan ha stravinto una partita che temeva di straperdere, per l’appunto Fonseca aveva indossato una nera maglietta che in alto sul petto portava la scritta OFF. Sta a vedere che già si era portato avanti con il lavoro, aveva pensato il solito maligno o cialtrone.

Su televisori e affini il tasto “off” sta per “spento”, la ciurma interista ci ha riso su, con il passare dei minuti ha però compreso che il tasto era sbagliato non sapendo che in inglese “off” sta anche per andare via da qualcuno o da qualcosa, Fonseca si è liberato di entrambi, ora dovrà proseguire il lavoro, magari con una tshirt sulla quale venga stampato ON. Comunque lui, domenica notte si è coricato indossando un pigiama con la scritta IN. A seguire, ter, in piccolo.

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