COSA ABBIAMO FATTO DI MALE PER MERITARCI IL CASO EGONU

Mi sono chiesto per tutto il giorno di cosa stessimo parlando, con i media impazziti sul caso Egonu e tutta la politica d’alto bordo impegnata a manifestare solidarietà nei confronti della povera ragazza, vittima di chissà quali ingiustizie sociali, qui in Italia, in questo Paese razzista e crudele. Mi chiedevo, cercando di capire, chi e cosa avesse scatenato cotanto polverone, con la campionessa subito messa sul piedestallo degli eroi e dei martiri.

Poi, in serata, il chiarimento che mi ha chiarito. Le parole decisive sono del presidente della Federvolley Manfredi: “Paola attaccata sui social da qualche cretino dopo il Brasile”. Cioè: una bandiera della Nazionale lascia la Nazionale perchè dà retta a qualche cretino.

E allora. Allora, cara ragazza Egonu, vedi di non metterla giù così dura. Tutti i giorni, chiunque potrebbe trovare buoni motivi sui social per versare veleno sull’Italia. Quella brutta gente lì, quasi sempre coperta dall’anonimato, è lì apposta per seminare odio e raccogliere un minimo di attenzione, un qualcosa di effimero che dia un senso alla sua esistenza disastrata e poverina.

Però lasciatelo dire, amica Egonu: se bastano quattro cretini psicopatici, come giustamente li qualifica il tuo presidente, per scatenare questo psicodramma nazionale, significa che siamo messi davvero malissimo. Sei messa male tu, che se non fossi nera e lesbica, cioè con tutte le carte in regola per essere un simbolo del martirio contemporaneo, sicuramente saresti liquidata come capricciosa in preda a una crisi di nervi. Ma siamo messi male anche noi, a partire dal presidente del consiglio uscente Draghi, che non avendo abbastanza grane cui badare si sente in dovere di chiamarti per dirti che il Paese è con te, che è orgoglioso di te, eccetera eccetera.

A questo punto, possiamo concludere che non c’è limite al grottesco. Basta il post idiota del cuor di leone anonimo sul web e l’Italia va in tilt, con tutto il solito ciarpame dei sensi di colpa e dei processi morali degni di ben altre cause.

Cara Egonu, comunque grazie del servizietto: tu adesso vai a prendere soldi in Turchia, noi invece dobbiamo restare qui, a goderci questa gloriosa stagione sociale. La prossima volta che ti va di traverso un commento su Facebook o su Twitter, non farla così lunga. E se non ti va più di giocare in Nazionale, ce ne faremo una ragione. Meglio un giocatore in meno in Nazionale che week-end penosi come questo. Anche al ridicolo dovrebbe esserci un limite.

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