CONTAGIATI E VOGLIONO GIOCARE

di CRISTIANO GATTI – Bisogna proprio riconoscerlo, questi del calcio sono davvero particolari. Mentre si fa assordante lo stridore delle unghie sugli specchi per far ripartire il campionato, esplode la notizia di un calciatore del Torino risultato positivo al Covid e subito sbattuto in quarantena.

Ciò significherebbe in un ambiente normale che niente dell’infame epidemia è ancora risolto, che ci siamo dentro fino al collo: eppure, imperturbabili, loro sono già mentalmente nella Fase 3 e nella Fase 4. Di più: si indignano per le perplessità e i dubbi non dico tanto della gente normale, di cui peraltro non hanno mai coltivato una grande considerazione, ma della stessa comunità scientifica e dalle autorità politiche. Tutti a chiedersi, comprensibilmente, come sia possibile che proprio il calcio, lo sport di squadra per eccellenza, secondo solo al rugby per contatti fisici, possa pensare di ricominciare tra poche settimane, e loro risentiti a spiegare che hanno pronto un protocollo pieno zeppo di rispetto per le norme contro il contagio. Ma cosa hanno in mente, di non entrare mai in area? Di abolire le ammucchiate sui corner e sui cross davanti al portiere? Oppure ogni partita sarà preceduta da un sabato di prelievi e di tamponi per decidere chi può giocare e chi debba stare in quarantena, le formazioni messe giù sulla base dei certificati?

Usciamo dalla grande recita. Basta con le ipocrisie. Come ha scritto qui più volte Tony Damascelli, sarebbe anche ora che finalmente si affrontasse la situazione con serietà e realismo, da uomini, senza raccontarsela, riconoscendo che questa cosa di finire il campionato proprio non si può fare, proprio non sta in piedi. Solo per esempio, senza malizia: ma chi giocherebbe contro il Torino, domani o dopodomani, dopo questo nuovo caso emerso, asintomatico finchè si vuole, ma proprio per questo ancora più subdolo e rischioso?

Altri paesi non l’hanno fatta tanto lunga e hanno già deciso per la chiusura, tanti saluti e ci rivediamo appena possibile. Non paesi sottosviluppati: paesi europei che vanno per la maggiore, come Francia, Belgio, Olanda. Anche loro faranno i conti con i conti in rosso. Con grosse perdite. Ma ci sono casi in cui non è più una questione di scelta: si tratta dell’unica soluzione possibile, anzi obbligata. Piaccia o non piaccia, per forza o per amore. Questo è il caso, oggi, in Italia. Chi non lo capisce è tardo di riflessi, oppure – peggio – è in malafede.

Un pensiero su “CONTAGIATI E VOGLIONO GIOCARE

  1. Giacomo buzzetti dice:

    Bene allora cambiamo le regole ed applichiamo al calcio quelle della pallavolo. No si tocca l’avversario , lo si intimorisce e si tenta di distrarlo finché non sbaglia e allora….tocca a noi e si vincerà o perderà con gli stessi punteggi della pallavolo …con un mare di reti!

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