COME L’INFORMATICO ERIK DIVENTO’ CONTADINO

di PAOLO CARUSO (agronomo) – Secondo una recente indagine a cura del portale specializzato “Indeed”, le ricerche per trovare lavoro agricolo hanno segnato un +1035%. Quelle per la  raccolta frutta sono cresciute addirittura del 1742%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Dati significativi che indicano una proporzionalità diretta tra l’intensificarsi della crisi economica e la ricerca di impiego anche in settori trascurati nel recente passato, quale quello agricolo. Questa novità giova estemporaneamente all’agricoltura, che nel periodo di lockdown ha sofferto come non mai soprattutto per la mancanza di braccianti: resta da capire se questa momentanea inversione di tendenza potrà tramutarsi in qualcosa di più duraturo e stabile.

Resta il fatto che gli italiani in un periodo di difficoltà ed incertezza economica cercano di ripartire anche dalla terra. Si tratta certo di un lodevole tentativo ma che frequentemente rimane inespresso a causa di molte difficoltà, certamente l’accentramento demografico a favore delle grandi città metropolitane è una di queste; la distanza tra le aree urbane e quelle rurali è un ostacolo spesso insormontabile per il cambio di attività. Lasciare la città per la vita agreste non è per tutti, ma è senz’altro un pensiero che ogni tanto balena nella mente di molti.

Chi ha operato questa scelta in tempi non sospetti e soprattutto senza la spinta di una precaria situazione economica, è Erik Vallini, un brillante tecnico informatico bresciano, che più di 15 anni fa ha lasciato la Lombardia e il suo lavoro in una multinazionale per trasferirsi molto, molto lontano: l’isola di Pantelleria.

Erik, con la moglie e le sue due figlie, nel pieno della sua carriera ricca di gratificazione personale ed economica, ha deciso di cambiare totalmente vita, per cercare una dimensione nuova a contatto con la natura e con un diverso rapporto con il tempo: ha costituito una cooperativa sociale a Pantelleria che si occupa di manutenzione del verde e di agricoltura, dando una grande possibilità ai giovani.

I ragazzi, insieme a Erik, coltivano un orto che serve per l’autoconsumo, ma le cui eccedenze vengono vendute agli isolani, un perfetto esempio di sovranità alimentare a cortissimo raggio. E’ molto interessante la costante ricerca di Erik di elementi di biodiversità dell’isola, che lo hanno portato a recuperare semi di specie autoctone come il cotone, le lenticchie e i frumenti, veri e propri tesori che rischiavano di andare definitivamente perduti. Inoltre è riuscito a riattivare un’antica caletta denominata “Cottone”, un tempo utilizzata come porticciolo proprio per il commercio del cotone.

La varietà di condizioni pedoclimatiche fa di Pantelleria un vero e proprio paradiso della biodiversità, che viene rispettata dai suoi abitanti in un perfetto connubio uomo-natura. Erik Vallini sta sfruttando queste risorse al meglio. Il miglior premio – condiviso insieme alla famiglia e ai molti collaboratori – per la sua scelta anacronistica e coraggiosa.

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