COSI’ SI VA AL DERBY ROMANO

Nemmeno l’apparizione improvvisa di papa Francesco saprebbe fermare l’orda barbarica che, puntualmente, rovina il derby di Roma.

Foro Italico invaso da ciurme in passamontagna munite di sassi, catene, coltelli, attacchi alla Polizia che avrebbe altro cui pensare, nella città eterna è ormai eterno lo scempio che precede e prosegue la partita di sempre, un rito stanco e immancabile la sfida tra due fazioni, canari contro, romanisti e laziali come Romolo e Remo, del resto la fondazione nacque proprio da un fratricidio, dunque inutile stupirsi se i discendenti vanno di ferro e fuoco.

Il calcio è lo sfogatoio ideale, dovunque, comunque, le curve di Milano uguali a quelle di Napoli, di Torino, di Genova e Verona e Firenze, sfracelli d’Italia che dovrebbero essere caricati sulle navi e trasportati in Albania o in siti di guerra dove sarebbe possibile per gli hooligans de noantri esprimere il peggio della loro violenza. Escluderei questa ipotesi o soluzione, sui campi veri di battaglia si rischia la vita e non c’è un lunedì da raccontare al bar.Pubblicità

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