Gli abitanti del pianeta sono ormai quasi 8 miliardi e probabilmente la grande maggioranza di essi ha vissuto, almeno una volta, l’esperienza romantica ma illusoria di aver trovato l’anima gemella.
E’ evidente che dal punto di vista statistico sia una fesseria: com’è possibile che esista una sola persona al mondo speciale per ognuno e quasi tutti riescano a trovarla? Sarebbe come dire che tutti coloro che giocano al Superenalotto vincono il primo premio indovinando tutti i numeri.
Praticamente impossibile, eppure tralasciando le valutazioni probabilistiche resiste il mito dell’esistenza di una persona, ed una sola, capace di farci sentire unici. Questo è il tratto specifico dell’innamoramento e funziona reciprocamente, in quanto ognuno dei due partner attribuisce all’altro la capacità di averlo riconosciuto nella sua individualità e la relazione con l’altro diviene l’occasione per affermare la propria identità più profonda. Ci si riconosce per quello che si è, o meglio per ciò che si crede o si desidera voler essere. Ad esempio, banalmente, io da psicologo sono pronto ad innamorarmi di chi mi dice che sono bravo ad ascoltare e che si sente capito da me…
Gli innamorati trovano sempre il jolly della loro vita, qualcuno che confermi la propria immagine positiva. Lasciamo stare ora quello che avviene dopo, quando una convivenza o una conoscenza più profonda porta inevitabilmente a scoprire anche aspetti del partner che non ci piacciono, e come ciascuna coppia gestisce nel tempo questo bagno di verità. Questa è sicuramente la parte più importante nel determinare l’esito del percorso di coppia, ma mi soffermo ora solo sulle caratteristiche che deve avere la potenziale anima gemella.
Fermo restando che nessuna/o può innamorarsi di chiunque, occorre riconoscere come, piuttosto che un’unica persona, esistano una pluralità di persone che possono fungere da contenitori sufficientemente adeguati dei nostri bisogni. E’ più corretto pensare che per caratteristiche estetiche (soprattutto all’inizio l’attrazione fisica gioca un ruolo essenziale), per specificità caratteriali, per peculiarità culturali, per vicinanza geografica esistono un certo numero di persone al mondo che possono fungere da potenziale anima gemella. Non tutti, ma un certo numero. Nei momenti in cui siamo più recettivi e attenti in questa ricerca sarà il destino, o il caso, o la Provvidenza (qui le scuole di pensiero si dividono) a farcene incontrare una e, se si realizzano alcune condizioni sin dal primo incontro, può scattare il colpo di fulmine.
La psicologia è a volte apparentemente cinica e scarsamente poetica: niente anima gemella, dunque, ma l’incontro talvolta fortuito tra persone con bisogni complementari che appaiono reciprocamente compatibili, a partire da quello di sentirsi unico e speciale, con l’illusione di non aver più bisogno di null’altro al mondo. Gli innamorati, si sa, bastano a loro stessi. Finchè dura…